Milano, 17 ott. (LaPresse) – La sua passione per la bici, l’Expo che sarebbe piaciuta anche a Leonardo da Vinci e una prima parte di intervento in italiano per elogiare anche la pizza da Guinness preparata all’Esposizione universale. È passato da questi temi leggeri a quelli più seri come le relazioni Usa-Italia, la questione migranti e il clima il segretario di Stato americano, John Kerry, durante il suo intervento prima della visita tra i padiglioni di Rho-Pero, accolto dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.

RELAZIONI ITALIA-USA “Non è mai stato così forte il rapporto” tra Italia e Usa, ha sintetizzato Kerry. “Lavoreremo insieme perché tutti possano vivere una vita migliore”. E ancora: “Dobbiamo costruire una sicurezza fisica, economica, globale, e so che tutti lavoreremo insieme per portarla avanti”. Anche Gentiloni ha messo l’accento su questo tema: “Le relazioni transatlantiche sono una priorità storica e oggi, in questi momenti, sono ancora più forti”. Il ministro ha poi ribadito l’impegno italiano nella coalizione internazionale “per la formazione delle forze politiche in Iraq. Poi lavoriamo – ha spiegato – da 14 anni in Afghanistan e siamo pronti ad assumere un ruolo di leadership in Libia. In Siria auspichiamo una soluzione diplomatica per evitare di creare un vuoto politico”. “I migranti? L’Italia non chiude i suoi confini e non costruisce muri. Sono orgoglioso per le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. Qualcuno l’ha definito scarso – ha specificato il ministro – ma la scarsità sta nella povertà. Noi stiamo salvando delle vite: è un fattore umano”. “Voi qui in Europa siete in mezzo a una terribile crisi di rifugiati”, ha avvertito, dal canto suo, il segretario di Stato americano, che ha definito il siriano Assad un “dittatore brutale”. Per poi aggiungere: “È essenziale che tutti noi affrontiamo le sfide di cambiamento climatico e sicurezza alimentare in maniera coordinata”.

LEONARDO. Kerry ha sottolineato anche che “per poter far fronte alle sfide dobbiamo essere creativi, elastici e flessibili. Come Leonardo Da Vinci, dobbiamo scrivere con una mano e disegnare con l’altra. Dobbiamo impegnarci ad avere un’economia a basso tasso di carbonio”. Poi alcuni numeri: “Considerate che una persona su nove si sveglia ogni mattina con la fame. Quasi la metà delle morti infantili è causata dalla mancanza di cibo sano: ottomila bambini non possono riceverlo. Quali sono le sfide? Poter mangiare e mangiare cibo sano. Dobbiamo produrre il cibo: si calcola – ha aggiunto il candidato democratico del 2004 alla Casa Bianca – che si dovrà aumentare la produzione del 60% da ora al 2050 per soddisfare i nostri bisogni. Dobbiamo saper gestire meglio il cibo che abbiamo: un terzo del cibo che produciamo a livello globale viene scartato”.

IL CLIMA. “Dobbiamo tutti trovarci sulla stessa lunghezza d’onda per avere un accordo durevole, inclusivo” a Parigi durante il vertice Onu di dicembre. “La sfida è un mondo pulito. Dobbiamo investire in alternative che possano resistere ai cambiamenti climatici. Sarà importante per avere un futuro molto più sicuro, più sano”, il messaggio lanciato da Kerry. “Spiegate quanto sia importante – ha rilevato – l’accordo di Parigi e il successo può essere la parola più bella del mondo in tutte le lingue. Lavoreremo insieme anche con l’Italia perché le persone possano vivere una vita sana”. Bisogna “raggiungere un obiettivo vincolante il prossimo dicembre a Parigi”, ha fatto poi presente Gentiloni, lodando l’impegno del presidente americano Barack Obama nella lotta al cambiamento climatico.

LA PIZZA E IL GIRO D’ITALIA. “Amo andare in bicicletta. Mi piace moltissimo il Giro d’Italia: lo guardo tutti gli anni. Sarei voluto arrivare a Expo un po’ prima ma, come sapete, sono caduto dalla bici”, ha raccontato il segretario di Stato americano, che ha visitato il padiglione Usa e Palazzo Italia. In un esordio da applausi ha elogiato l’Esposizione universale anche per “la pizza più lunga del mondo, due metri: che meraviglia!”. La forza del ‘made in Italy’. Ribadita anche quando Kerry ha detto: “Leonardo Da Vinci, per il suo gusto per l’innovazione e la scienza, avrebbe amato Expo”.

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