Ginevra (Svizzera), 18 ott. (LaPresse) – Si chiama Magdalena Martullo-Blocher ed è stata soprannominata la ‘Marine Le Pen svizzera’. È una delle sorprese delle elezioni legislative di ieri in Svizzera, dove ha trionfato la destra populista e anti immigrazione del partito Svp/Udc (le due sigle, la prima in tedesco e la seconda in francese, indicano la stessa formazione). Magdalena Martullo-Blocher, smentendo i pronostici che la davano perdente, è stata eletta per la prima volta alla Camera dei deputati (in Svizzera si chiama Consiglio nazionale) per il cantone dei Grigioni ottenendo 18.901 voti.

A suggerire il paragone con Marine Le Pen il fatto che, entrambe di destra, abbiano seguito le orme del padre in politica. Marine Le Pen, ora leader del partito francese di estrema destra nazionalista Front national, è figlia del fondatore del movimento, Jean-Marie Le Pen. E anche Magdalena Martullo-Blocher è per così dire ‘figlia d’arte’, primogenita del fondatore e storico leader dell’Svp/Udc Christophe Blocher.

Ma diversamente da Marine Le Pen, che ha mosso i primi passi in politica già nel 1998, a circa 30 anni, la figlia di Blocher, a 46 anni, è una neofita della politica: tre figli e una carriera da industriale alle spalle, prima di lanciare la sua candidatura ad aprile non aveva mai ricoperto incarichi nel partito.

Dalla Le Pen, inoltre, l’Svp/Udc ha preso le distanze, definendo il programma economico dell’Front national “di sinistra” in quanto “favorevole all’influenza dello Stato in economia”. L’Svp/Udc è nazionalista, populista, liberale a livello economico e ultra-conservatore a livello sociale.

Nata nel 1969 a Meilen, Magdalena Martullo-Blocher si è laureata in economia d’impresa all’università di San Gallo. Dal 1994 al 1996 è stata product manager presso Johnson & Johnson e dal 1996 al 2000 è stata responsabile del marketing per la casa produttrice di bevande Rivella. A gennaio 2001 è entrata nell’azienda Ems-Chemie e, dopo l’ingresso del padre nel Consiglio federale (l’organo di governo svizzero), nel 2004 ha assunto le redini del gruppo.

La rivista Forbes la colloca al posto 512 nella lista degli uomini e delle donne più ricchi al mondo. L’impegno alla guida del gruppo chimico Ems-Chemie, principale azienda del Cantone dei Grigioni, è fra le carte che la Martullo-Blocher ha giocato in campagna elettorale, sottolineando che chi gestisce bene un’impresa potrà far fronte a una situazione economica difficile.

Ma il cavallo di battaglia principale della campagna della ‘Le Pen elvetica’ è stato quello della lotta contro l’immigrazione per preservare l’identità svizzera, in questo in linea con il padre. In Svizzera però gli osservatori concordano nel dire che, rispetto al padre, Magdalena ha molto meno carisma.

Il caso di ‘figli d’arte’ in politica non è una novità. In Francia Marine Le Pen, dopo avere cominciato la carriera politica come consigliere regionale del Front national fondato dal padre Jean-Marie, ha scalato i ranghi del partito fino a diventarne nel 2011 presidente e nel 2012 sua candidata alle presidenziali.

In Canada, dove oggi si vota per le elezioni generali, il leader del partito liberale Justin Trudeau che sfida il premier conservatore uscente Stephen Harper è figlio dell’ex primo ministro Pierre Trudeau, che guidò il governo del Paese dal 1968 al 1979 e poi ancora dal 1980 al 1984.

E negli Stati Uniti Jeb Bush, in corsa per la nomination repubblicana alle presidenziali 2016, è figlio di George Bush e fratello di George W. Bush, rispettivamente 41o e 43o presidente Usa. E aria di famiglia tira anche fra i democratici: la favorita alla nomination Hillary Rodham Clinton, ex segretario di Stato, è la moglie di Bill Clinton, 42o presidente Usa, che ricoprì l’incarico dal 1993 al 2001.

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