Ankara (Turchia), 31 ott. (LaPresse/EFE) – In Turchia domani, domenica 1° novembre, si vota per le elezioni generali. Il Paese, per la sua posizione geografica, costituisce il ponte fra Asia ed Europa e per questo recentemente ha assunto un ruolo centrale nella gestione della crisi dei rifugiati. Di seguito le informazioni principali relative alla Turchia, dai partiti in corsa alla suddivisione geografica, dal sistema politico ai dati economici più recenti.

PRINCIPALI PARTITI POLITICI

– Partido giustizia e sviluppo (Akp). Leader: Ahmet Davutoglu, attuale primo ministro. Fondato nel 2001 è di stampo islamico e si ispira a neoliberalismo economico e conservatorismo sociale.

– Partido republicano del popolo (Chp). Leader: Kemal Kiliçdaroglu. Fondato nel 1923, è socialdemocratico, nazionalista e laicista.

– Partido dell’azione nazionalista (Mhp). Leader: Devlet Bahçeli. Fondato nel 1969 è un partito di destra ultranazionalista.

– Partido democratico del popolo (Hdp). Leader: Selahattin Demirtas, Figen Yüksekdag. Fondato nel 2013, è un partito filocurdo, socialdemocratico di sinistra alternativa.

SISTEMA POLITICO

La Turchia è una repubblica parlamentare. La sovranità popolare è della Grande assemblea nazionale, questo il nome ufficiale del Parlamento, che viene eletta per un mandato di quattro anni. Il Parlamento elegge il primo ministro, che è incaricato di formare il governo. Dalla riforma costituzionale del 2007, il presidente si elegge per cinque anni con voto popolare diretto, sistema che è stato applicato per la prima volta nelle elezioni di agosto 2014.

POTERI DEL PRESIDENTE. Il presidente deve esercitare l’incarico in modo neutrale. Ha diritto di porre il veto sulle leggi che approva il Parlamento, però in seconda istanza è tenuto a firmarle. La Costituzione gli assegna alcune funzioni esecutive, ma fino al 2014 l’incarico è stato ricoperto in modo essenzialmente rappresentativo. Da agosto scorso, però, il presidente è Recep Tayyip Erdogan, fondatore del Partito giustizia e sviluppo (Akp) e che ha occupato l’incarico di premier per circa 10 anni, dal 2003 al 2014.

LAICISMO. Esiste un regime formalmente laico, che dovrebbe mantenere la religione lontano dalla politica, però le lezioni di religione islamica sono obbligatorie nelle scuole. La Direzione degli affari religiosi (Diyanet), che dipende dal primo ministro, controlla le moschee.

ESERCITO. L’esercito, che fino al decennio scorso ha avuto un ruolo come custode dei valori laici dell Stato, è passato in secondo piano dopo i macroprocessi ‘Ergenekon’, che hanno portato in carcere centinaia di funzionari accusati di golpismo, anche se sono stati successivamente assolti. Durante la storia democratica della Turchia, i militari hanno compiuto quattro colpi di Stato: nel 1960, 1971, 1980 e 1997.

IMPEGNO INTERNAZIONALE. Le organizzazioni internazionali a cui partecipa la Turchia sono: Onu, Nato, Ocse, Osce, Organizzazione per la cooperazione economica nel Mar Nero (Bsec), Organizzazione della cooperazione islamica (Oic) e Wto. Il Paese è inoltre membro della Unione doganiera dell’Unione europea ed è candidato all’adesione all’Ue.

DATI GENERALI

SUPERFICIE. 814.578 chilometri quadrati.

POSIZIONE GEOGRAFICA. La Turchia confina a nordovest con Grecia e Bulgaria, a nordest con Georgia e Armenia, a est con l’Iran e a sud con Iraq e Siria.

DIVISIONE TERRITORIALE. La Turchia è divisa in 91 province, ognuna delle quali è guidata da una ‘valilik’. Si tratta di delegazioni del governo designate dal governo centrale.

POPOLAZIONE. I dati aggiornati al 2014 sonno di 77,7 milioni di abitanti. L’età media è di 30 anni.

LINGUE. L’unica lingua ufficiale è il turco, che è parlato dal 90% della popolazione. Il curdo però, che è parlato da circa il 15% della popolazione, è proposto come lingua facoltativa in alcune scuole e nella tv pubblica c’è un canale in curdo. Esistono anche minoranze che parlano armeno, arabo e diverse lingue del Caucaso.

ETNIE. In Turchia tutti i cittadini sono di cittadinanza turca e le diverse etnie del Paese non hanno un riconoscimento legale, a eccezione di certe prerogative che sono garantite a greci, armeni ed ebrei in virtù del Trattato di Losanna del 1923, con cui è stata riconosciuta internazionalmente la Repubblica di Turchia. L’etnia non turca più importante è quella curda, che conta circa 12 milioni di persone, ma sono anche presenti le comunità araba, circassa, laz, armena, ebrea sefardita e greca, oltre che di diverse etnie balcaniche.

RELIGIONE. Nonostante il registro civile definisca oltre il 99% della popolazione “musulmana”, circa il 20% è di fede alevita, una confessione solo alla lontana legata all’islam, che non segue i dogmi musulmani e mantiene luoghi sacri propri, benché non riconosciuti ufficialmente. Esiste anche una piccola comunità cristiana di 25mila fedeli (fra armeni, ortodossi, cattolici, siriaci e protestanti), come pure una piccola comunità ebraica di 20mila persone.

DATI ECONOMICI

PIL. Il dato del 2014 è di 726.163 milioni di euro.

DISTRIBUZIONE DEL PIL. Agricultura 8,5 %, industria 27,1%, servizi 64,4% (sempre secondo dati del 2014).

CRESCITA DEL PIL. 2,9% nel 2014.

REDDITO PRO CAPITE. 9.440 euro nel 2014.

INFLAZIONE. 7,9% nel 2014.

DISOCCUPAZIONE. 11,2% nel 2015.

COMMERCIO ESTERO. Esportazioni per 143.516 milioni di euro e importazioni per 220.532 milioni di euro (dati del 2014).

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