Ankara (Turchia), 31 ott. (LaPresse/EFE) – Tre comizi ai quali hanno partecipato centinaia di persone ad Ankara, Istanbul e Adana hanno posto fine oggi alla campagna elettorale in Turchia, che domani torna alle urne per le elezioni generali visto che dopo la tornata dello scorso 7 giugno le forze politiche non erano riuscite a mettersi d’accordo su una coalizione. Ankara è a città scelta dal partito al governo Akp, quello del presidente Recep Tayyp Erdogan e del premier ad interim Ahmet Davutoglu; Istanbul è stata scelta dal partito d’opposizione Chp di Kemal Kiliçdaroglu, mentre Adana è la città dove ha chiuso la campagna il partito di destra ultranazionalista Mhp di Devlet Bahçeli.
Proteggere il Paese dalla minaccia terrorista è la promessa che ad Ankara ha ribadito oggi il premier Davutoglu, leader del partito Akp, che nelle elezioni di giugno ha perso la maggioranza assoluta e adesso spera di recuperare i 18 seggi che gli mancano per riottenere la maggioranza assoluta e governare da solo. ‘Vogliamo lavorare da soli’, è infatti lo slogan scelto dall’Akp per la campagna elettorale. Si tratta di un’impresa improbabile ma non impossibile, secondo i sondaggi. Impedire che questo obiettivo si realizzi è la priorità degli altri tre grandi partiti in corsa: il socialdemocratico Chp, l’ultranazionalista Mhp e quello di sinistra filocurdo Hdp. Lo ha sottolineato il leader del Chp, Kemal Kiliçdaroglu, alla chiusura della campagna a Istanbul, dove ha accusato l’Akp di avere trascinato il Paese a ripetere le elezioni solo per non volere condividere il potere. Il Chp, ha detto, sarà in grado di garantire il rispetto della legge ed evitare azioni arbitrarie come la confisca di media critici, allusione questa allo stop di due televisioni e della pubblicazione di due giornali questa settimana. Il dirigente dell’ultranazionalista Mhp infine, Devlet Bahçeli, ha accusato l’Akp di autoritarismo parlando ad Adana, nel sud della Turchia, e ha chiesto di trasformare la “rabbia silenziosa” in una “esplosione democratica” alle urne.
Il partito di sinistra filocurdo Hdp, invece, aveva annullato tutti i suoi eventi elettorali a seguito del doppio attacco kamikaze dello scorso 10 ottobre alla marcia per la pace ad Ankara, perciò i due codirigenti Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag non hanno chiuso la campagna elettorale con un comizio. Demirtas ha partecipato a una seduta delle ‘Madri del sabato’, evento apartitico che si tiene ogni sabato a mezzogiorno a Istanbul sulla strada nota come Istiklal, dove i familiari di persone scomparse negli anni ’90 si radunano per chiedere allo Stato di chiarire l’accaduto. In genere vi partecipano soprattutto curdi e simpatizzanti di sinistra e stavolta tra i presenti c’era anche l’ex presidente dell’Uruguay, José Mujica.