Londra (Regno Unito), 8 nov. (LaPresse/PA) – Le misure di sicurezza aeroportuale di diverse zone del mondo dovranno essere ripensate, se sarà confermato che lo schianto di un aereo russo sul Sinai egiziano è stato causato da una bomba piazzata dallo Stato islamico. Lo ha dichiarato il segretario agli Esteri britannico, Philip Hammond.
Gli investigatori egiziani hanno dichiarato che devono ancora stabilire se il rumore registrato dal cockpit voice recorder negli ultimi secondi del volo sia stato il suono di una esplosione. Ma Hammond ha ribadito la posizione delle autorità britanniche, sul fatto che “sia più probabile che improbabile” che lo schianto sia il risultato di una bomba messa nell’aereo prima che decollasse da Sharm el-Sheik.
Bisognerà quindi, se sarà confermata la responsabilità dello Stato islamico, ripensare in modo ampio la sicurezza aeroportuale nei Paesi in cui il gruppo terroristico è attivo. “Se sarà scoperto che si è trattato di un ordigno messo da un militante dell’Isil (Stato islamico o Isis, ndr) o da qualcuno ispirato ad esso, chiaramente dovremo rivedere di nuovo il livello di sicurezza che ci aspettiamo di vedere applicato negli aeroporti delle zone dove l’Isil è attivo”, ha detto Hammond a Bbc1.
“Ciò che dobbiamo fare è assicurare che la sicurezza aeroportuale ovunque sia al migliore livello e rifletta le condizioni locali. Dove c’è una maggiore minaccia locale allora significa che serve maggiore sicurezza. Ciò significa costi aggiuntivi e può significare ritardi negli aeroporti quando le persone” arrivano per partire, ha aggiunto.
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