Pechino (Cina), 9 nov. (LaPresse) – Una spessa nube di smog tossico, oltre 50 volte i limiti raccomandati per la salute, ha ricoperto il nordest della Cina, in quello che sembra il peggior ‘attacco di inquinamento’. Lo riporta il quotidiano britannico Telegraph. I livelli di particelle pericolose per la salute umana, note come PM 2,5, hanno raggiunto domenica a Shenyang, capoluogo della provincia del Liaoning, una concentrazione di 1.157 microgrammi per metro cubo domenica. Lo riportano le autorità locali.

VICINO ALLA FRONTIERA. Le province più colpite, scrive l’agenzia spagnola Efe, sono Jilin e Liaoning; in molte città si sono superati i 1.000 microgrammi. Queste cifre rappresentano un record nel Paese e sono ben al di sopra della media raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), di 25 microgrammi per metro cubo. La città di Changchun, capitale della provincia di Jilin, vicino alla frontiera con la Corea del Nord, questa mattina ha segnato 849 microgrammi di PM 2,5 per metro cubo.

IMPIANTI DI RISCALDAMENTO. Le autorità locali hanno invitato i cittadini a non uscire di casa, ridurre le emissioni delle auto, e hanno chiesto alle fabbriche di ridurre la produzione. Esperti ambientali ritengono che l’inquinamento di questi giorni sia stato peggiorato dall’attivazione, in queste settimane, degli impianti di riscaldamento, in grande maggioranza alimentati a carbone, fonte di energia altamente inquinante.

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