dal nostro inviato Fabio De Ponte
Antalya (Turchia), 16 nov. (LaPresse) – Si apre oggi ad Antalya, in Turchia, la seconda giornata del G20. Un summit dominato dal tema del terrorismo, che ha terminato la prima giornata, mentre ancora era in corso la cena di lavoro dedicata alla sicurezza e alla crisi dei migranti, con la notizia dei raid aerei francesi su Raqqa, la capitale dello Stato islamico in Siria. Dieci cacciabombardieri francesi sono decollati simultaneamente da Giordania e Emirati Arabi Uniti. Il ministero della Difesa di Parigi ha indicato tra gli obiettivi colpiti nei raid un centro di comando, una struttura di reclutamento di jihadisti, depositi di munizioni e un campo di addestramento. La missione è stata portata a termine in coordinamento con le forze degli Usa. Non si parla solo di terrorismo al G20 al centro del vertice anche i temi del clima (ieri frenata dell’Arabia Saudita), della crescita, dell’occupazione e dell’equità fiscale.
RENZI: “SERVE STRATEGIA, NON REAZIONE”. Invita alla prudenza il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi: “La risposta che la comunità internazionale deve mettere in campo – dice – deve essere frutto di una strategia, non semplicemente di una reazione. La reazione ha prodotto disastri come la Libia. Noi abbiamo bisogno di una strategia”.
FACCIA A FACCIA OBAMA-PUTIN. Proprio agli attentati di Parigi è stato dedicato ieri l’inizio del summit, avviato con minuto di silenzio osservato all’avvio della prima sessione di lavori per ricordare le vittime. E subito dopo, a margine delle attività del vertice, il presidente Usa Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, si sono incontrati in un bilaterale. Oltre mezz’ora di faccia a faccia. Un incontro intenso, mostra la foto pubblicata su Twitter da una sherpa del Cremlino. I due leader con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, protesi in avanti, un minuscono tavolino in al centro, si guardano dritti in faccia.
“CONCORDATA LA NECESSITA’ DI TRANSIZIONE POLITICA”. Alla fine gli americani annunciano: “Il presidente Obama e il presidente Putin hanno concordato sulla necessità di una transizione politica in Siria, che sia guidata e condotta dalla Siria stessa, preceduta da negoziati mediati dall’Onu tra l’opposizione siriana e i regime di Damasco, per un cessate il fuoco”, dice un funzionario della Casa Bianca. Ma forse è un annuncio troppo ottimistico.
BILATERALE RENZI-PUTIN STAMANE. “Sentiamo cosa dice l’altra campana”, si limita a commentare Renzi, che proprio con Putin avrà un incontro bilaterale stamattina.
USA “PRONTI A INTENSIFICARE GLI SFORZI”. “Chiaramente ci sarà una intensificazione dei nostri sforzi”, dice Ben Rhodes, consigliere di Obama per la sicurezza nazionale, in una intervista alla Nbc a margine del vertice, anticipando quello che sarebbe accaduto nel giro di qualche ora. “Quello che stiamo facendo qui – spiega – in parte è cercare di raccogliere ulteriori contributi da alcuni partner della coalizione, in modo da essere in grado di portare maggiore forza a questi sforzi”.
TUSK: “PAROLE NON BASTANO, BISOGNA AGIRE”. Parla della necessità di agire anche il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, secondo il quale “questo non può essere solo un altro summit” perché “le parole non bastano, è il momento di agire”.
BAN KI-MOON: “TERRORISMO MAI COSI’ BRUTALE”. E lo fa anche il segretario dell’Onu Ban Ki-moon: “Abbiamo affrontato il terrorismo per anni – dice – ma mai in modo così brutale e su larga scala come quella che vediamo oggi. E’ preoccupante e allarmante. Questo G20 arriva al momento opportuno, per affrontare questo tema con uno sforzo collettivo. Serve uno sforzo coordinato. Dobbiamo intraprendere una forte azione nell’interesse di tutta l’umanità”.
ERDOGAN LANCIA AZIONI CONTRO PKK E ISIS. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parla di una “minaccia comune”. L’aviazione militare turca lancia un’operazione nel nord dell’Iraq colpendo 44 obiettivi del Pkk nella regione montuosa di Qandil. Velivoli F-4E 2020 e F-16, con il supporto di alcuni droni, bombardano diverse postazioni. Perché “tutti i tipi di terrorismo – dice Erdogan – sono cattivi, tutti i terroristi sono cattivi. Dobbiamo abbandonare e rigiutare la logica ‘il mio terrorista è buono, il tuo è cattivo'”. Intanto viene lanciata anche una operazione contro una cellula jihadista nella città di Gaziantep, nel sudest della Turchia, nell’ambito dell’indagine sugli attentati di Ankara del 10 ottobre nei quali sono rimaste uccise 102 persone. Una kamikaze si fa saltare pur di evitare la cattura e quattro poliziotti restano feriti. La polizia riesce però ad arrestare un altro militante.
IL PIANO DI ANKARA. Sullo sfondo resta il piano annunciato qualche giorno fa da Ankara, che si prepara a una azione militare di terra in Siria con oltre 10mila uomini. L’obiettivo, oltre a colpire l’Isis, sarebbe anche garantire la sicurezza di un’area nella quale far stare – per dieci anni – fino a cinque milioni di profughi siriani. Si ipotizzano sei campi principali, undici basi logistiche e diciassette punti di sicurezza. Aree che rischiano però di diventare enormi campi di contenimento a controllo militare che potrebbero trasformarsi in futuro in un nuovo vivavio per il proselitismo a disposizione dei terroristi.
DOCUMENTO FINALE G20: STRETTA SU FRONTIERE E SICUREZZA AEREA. E così il terrorismo entra anche nel documento che i leader pubblicheranno oggi al termine del vertice. Si parla di rafforzare i controlli di frontiera e le misure di sicurezza in aviazione, della necessità di congelare i loro asset finanziari, grazie a una cooperazione rafforzata sulle informazioni che possa consentire una azione congiunta e coordinata. E si esprime preoccupazione per il fenomeno dei foreign fighters.
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