Ankara (Turchia), 24 nov. (LaPresse/EFE) – L’abbattimento di in cacciabombardiere russo da parte della Turchia al confine con la Siria e la denuncia turca di una violazione del proprio spazio aereo rappresenta l’ultimo episodio in ordine di tempo di una lunga serie di tensioni fra Ankara e Mosca al confine Siria-Turchia. I primi episodi controversi risalgono a ottobre, pochi giorni dopo l’inizio della campagna di bombardamenti del Cremlino in Siria. Di seguito un riepilogo delle violazioni dello spazio aereo turco da parte di aerei russi.

– 3 ottobre: Un aereo russo in missione in Siria viola lo spazio aereo turco e viene intercettato dall’aviazione militare di Ankara, che lo costringe a ritirarsi.

– 4 ottobre: Un altro aereo russo entra nello spazio turco in un episodio simile a quello del giorno precedente e il ministro degli Esteri di Ankara convoca l’ambasciatore della Russia per chiedere spiegazioni.

– 5 ottobre: La Nato convoca una riunione per valutare la violazione di un aereo russo dello spazio turco, fatto definito dall’Alleanza “inaccettabile”. Mosca riconosce che uno dei suoi velivoli ha violato lo spazio aereo turco, attribuendo l’incidente alle cattive condizioni meteo, e assicura che sono state prese tutte le misure necessarie per evitare episodi simili in futuro.

– 6 ottobre: La Turchia denuncia la seconda violazione in tre giorni del proprio spazio aereo da parte di velivoli militari russi. L’ambasciatore russo ad Ankara viene nuovamente convocato.

– 16 ottobre: La Turchia abbatte un drone vicino al confine siriano. Fonti del governo statunitense sentite dal Washington Post e dall’emittente Cnn affermano che l’apparecchio senza pilota era di produzione russa.

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