Parigi (Francia), 27 nov. (LaPresse) – Aperta con la ‘Marsigliese’ e chiusa dal ‘Va, pensiero’ di Giuseppe Verdi, la cerimonia per le vittime degli attentati di Parigi, all’Hotel des Invalides, è durata meno di un’ora. “Noi non cambieremo, saremo uniti”, ha detto il presidente François Hollande, ribadendo che la Francia “farà tutto quello che le sarà possibile per distruggere questa armata fanatica”. Le parole del presidente sono state precedute dall’inno nazionale e da due canzoni: ‘Quand on n’a que l’amour’, Quando non c’è che l’amore, di Jacques Brel e ‘Perlimpimpin’ di Barbara. La cerimonia si è poi chiusa con il celebre brano del ‘Nabucco’ di Verdi, intonato dal coro della Guardia repubblicana.
LA NUOVA GENERAZIONE. Il capo di Stato ha voluto un discorso breve che, più che sulle operazioni militari, si è concentrato sul lutto e sul dolore, con particolare attenzione ai giovani che frequentavano i luoghi colpiti dagli attentati. “Saluto questa nuova generazione – ha detto Hollande – E’ stata colpita. Non è spaventata. Vivrà”. Il presidente francese si è detto sicuro che la generazione dei giovani colpiti “saprà dare prova di grandeur”, “nonostante le lacrime”. Il capo dell’Eliseo ha ripreso un concetto elaborato dal filosofo Bernard-Henri Levy: il bersaglio era l’arte di vivere francese. “La musica, l’armonia erano insopportabili ai terroristi. Volevano zittire la gioia con il rumore delle loro bombe, ma non ci riusciranno – ha detto Hollande – Come risposta moltiplicheremo la musica, i concerti, continueremo a prendere parte a eventi nelle strade”.
TUTTI PRESENTI, NESSUN ESCLUSO. Alla cerimonia erano presenti tutti i maggiori leader politici francesi, nessuno escluso: dal premier Manuel Valls ai capi di partito come Nicolas Sarkozy, presidente dei Repubblicani e predecessore dello stesso Hollande. Il Fronte nazionale, che non volle aderire alla grande marcia dell’11 gennaio scorso dopo l’attacco a Charlie Hebdo, stavolta è stato rappresentato dalla presidente Marine LePen, dal vice presidente Florian Philippot e dal segretario generale Nicolas Bay. Presenti anche il partito della sinistra di Jean-Luc Mélenchon e quello comunista di Pierre Laurent e Didier Paillard, sindaco di St. Denis.
IL DOPPIO BOICOTTAGGIO. Due famiglie di vittime degli attentati avevano chiesto di boicottare la cerimonia. Si tratta dei parenti di François-Xavier Prévost, ex pubblicitario scomparso a 29 anni, e di Aurélie de Peretti, grafica di 33 anni. La sorella di Prevost, in particolare, ha lanciato su Facebook un invito a non partecipare alla cerimonia elencando le mancanze dello Stato nel prevenire gli attentati. “Rifiutiamo questa mano tesa dai rappresentanti politici”, ha scritto la sorella della vittima, secondo cui dopo gli attentati contro Charlie Hebdo “nulla è stato fatto” per proteggere i francesi.
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