Parigi (Francia), 2 dic. (LaPresse/EFE) – Salah Abdeslam, ricercato perché sospettato di far parte di uno dei commando responsabili degli attacchi di Parigi del 13 novembre, a settembre scorso ha percorso migliaia di chilometri in tutta Europa per raccogliere gli altri terroristi e il materiale utilizzato negli attentati. È quanto ritengono gli inquirenti, secondo ciò che riferisce la tv francese TF1. Gli investigatori sospettano che Abdeslam abbia preso in affitto almeno due veicoli per andare a prendere gli altri membri del commando in Germania, Austria e Ungheria. A questo si è riusciti a risalire seguendo i movimenti bancari e il Gps delle auto prese a noleggio da Salah. Dal suo distretto natale di Molenbeek a Bruxelles, il 26enne è partito all’inizio di settembre diretto verso l’Est Europa e, una seconda volta, alla fine di settembre.

Gli investigatori ritengono inoltre che alcuni dei terroristi già identificati fossero tornati dalla Siria, dove si erano perse le loro tracce dopo essere stati schedati dai servizi segreti. È questo il caso di Samy Amimour e Omar Ismail Mostefai, entrambi identificati come due dei tre kamikaze del Bataclan, nonché di Bilal Hadfi, che si è fatto esplodere vicino allo Stade de France. Era rientrato dalla Siria anche Abdelhamid Abaaoud, ritenuto la mente degli attacchi e che è stato ucciso dalla polizia francese nel blitz in un appartamento di Saint Denis cinque giorni dopo gli attentati, quando secondo gli inquirenti stava pianificando un altro attacco contro il distretto finanziario di Parigi. Inoltre le impronte digitali degli altri due attentatori suicidi dello Stade de France, ancora non identificati ufficialmente, sono state rintracciata in Serbia e Grecia.

La presenza di Salah a Parigi la notte degli attentati, nei quali suo fratello Brahim o Ibrahim si è fatto esplodere, non è in dubbio, dal momento che il suo telefono è stato rintracciato in città. Di fatto il controllo dei suoi tabulati telefonici ha permesso di determinare che Salah è stato quella sera nella città di Montrouge, a sud di Parigi, stesso luogo in cui in un cestino della spazzatura è stato trovata una cintura esplosiva simile a quelle usate al Bataclan. L’emittente TF1 riporta che non è stato possibile estrarre le impronte digitali né i resti del Dna da questa cintura, anche perché il liquido utilizzato dagli artificieri per evitare che esplodesse ha cancellato alcune tracce. Gli investigatori provano adesso a determinare quando la cintura sia stata depositata.

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