Madrid (Spagna), 18 dic. (LaPresse/EFE) – Albert Rivera è il candidato più popolare in Spagna. Il suo partito Ciudadanos, secondo tutti i sondaggi, avrà un ruolo chiave nello scenario che si prospetta, in cui sembra che alle urne nessuna forza politica otterrà la maggioranza assoluta. Il giovane politico, 36 anni, giunge alle elezioni generali di domenica 20 dicembre con un progetto che nasce da una reazione contro il nazionalismo catalano, progetto per il quale ritiene che sia arrivato il momento giusto.

Nato a Barcellona il 15 novembre del 1979, per parlare di Ciudadanos gli piace citare spesso una frase di Victor Hugo: “Non c’è niente di più potente di un’idea per la quale è giunto il tempo”. Il partito in meno di 10 anni è diventato la seconda forza politica in Catalogna e i sondaggi lo danno in terza posizione nelle elezioni di domenica. Per Rivera si tratta del primo appuntamento con la politica nazionale e lui ci arriva sostenuto da un discorso chiaro e forte caratterizzato dal rifiuto del processo indipendentista in Catalogna e dalla scommessa sulla rigenerazione democratica dei “vecchi partiti” e contro la corruzione.

Ammiratore di Martin Luther King e Nelson Mandela per la loro naturalezza come “combattenti nati che nuotano contro corrente”, ha riscosso successo fra gli elettori scontenti del modo di fare politica in Spagna, ma è stato anche criticato per l’ambiguità mantenuta al momento di collocare ideologicamente Ciudadanos, che oscilla fra centro-destra e centro-sinistra. Prima di darsi alla politica Rivera lavorava nei servizi legali di una banca spagnola e, per la sua politica economica liberale, viene definito “candidato dell’Ibex 35”, dal nome dell’indice della Borsa di Madrid, ma su alcune posizioni in materia sociale (come l’ampliamento dei permessi di maternità e paternità) la sue idee coincidono con quelle di Podemos.

Avvocato specializzato in diritto costituzionale e con alle spalle un corso in ‘marketing politico’ all’università di Georgetown negli Stati Uniti, Rivera è salito alla ribalta del grande pubblico quando nel 2006 si presentò nell’arena politica con un cartello elettorale in cui compariva nudo, mentre si copriva i genitali con le mani, sotto lo slogan ‘Ci interessano solo le persone’. Lontano dallo scalpore mediatico che sollevò in quel caso, il leader di Ciudadanos ha dimostrato da allora uno straordinario dominio dei nuovi mezzi di comunicazione, soprattutto i social network.

Oltre che sportivo (è stato campione di nuoto in Catalogna a 16 anni), gli piacciono le moto ed è un tifoso del Barcellona. È uno dei politici più giovani del panorama politico, che è riuscito a collegare una nuova generazione che non si sente rappresentata dal Partito popolare (quello al potere, di centro-destra) né dal Partito socialista, che incarnano il bipartitismo spagnolo.

Rivera si impegna per un cambiamento “sensato” in cui primeggi “l’etica” e chiede di raggiungere accordi con gli altri partiti in ambiti come istruzione, politica estera e terrorismo. Rivera, che non nasconde il suo desiderio di potere influire in modo determinante sia nella politica catalana che in quella spagnola a livello nazionale, rifugge dal chiarire con chi potrebbe formare un governo dopo il 20 dicembre, ma ha assicurato che non intente appoggiare l’attuale primo ministro Mariano Rajoy nel suo tentativo di diventare nuovamente premier.

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