Nuova Delhi (India), 22 dic. (LaPresse/EFE) – Un tribunale speciale dell’India ha condannato a morte sette uomini per lo stupro di gruppo e l’omicidio di una donna nepalese con problemi psichici, uccisa lo scorso febbraio nel nord del Paese. Lo hanno riferito i media locali. Un altro imputato minorenne viene giudicato in un tribunale minorile. “Le donne continuano a soffrire crimini e discriminazione da parte degli uomini nella nostra società, la sentenza deve trasmettere un chiaro messaggio alla società”, ha detto il magistrato. Il cadavere della vittima, che si era trasferita a vivere con la sorella per curarsi, fu trovato in un campo. Era senza braccia e con sassi e bastoni nella vagina.

La giudice ha invitato le vittime di violenze sessuali a denunciare e dire il proprio nome “con orgoglio”, senza nascondere la propria identità come accadde per la studentessa morta dopo uno stupro di gruppo su un bus di Nuova Delhi nel dicembre 2012. Le pene contro i colpevoli di reati sessuali sono state aggravate dopo quel caso, mentre le politiche a difesa delle donne sono diventate un tema dibattuto dai politici. Intanto, nel Paese sono in corso polemiche e proteste per la scarcerazione del minorenne che partecipò alla violenza di Nuova Delhi, rimesso in libertà dopo tre anni di carcere minorile.

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