Torino, 22 dic. (LaPresse/EFE) – Il 2015 è stato un anno in cui si sono verificati numerosi attentati terroristici, a partire dagli attentati di Parigi di inizio gennaio a quelli avvenuti nella stessa città a novembre. Di seguito una scheda che riepiloga i principali attacchi nel mondo nel corso dell’anno che sta per chiudersi.

7 gennaio – Dodici dipendenti del settimanale satirico francese Charlie Hebdo vengono uccisi a colpi d’arma da fuoco dai fratelli Cherif e Said Kouachi nella redazione del giornale a Parigi.

8 gennaio – Il jihadista Amedy Coulibaly, legato al gruppo Stato islamico, uccide una vigilessa a Parigi. Il giorno seguente, lo stesso terrorista prende degli ostaggi in un supermercato kosher della capitale e uccide quattro persone. Viene ucciso nel raid della polizia per liberare gli ostaggi.

30 gennaio – L’esplosione di una bomba in un tempio sciita in Pakistan causa la morte di 58 persone.

14 febbraio – Un giovane danese di origine palestinese uccide un cineasta in un centro culturale di Copenaghen. Il giorno dopo, in un’altra sparatoria uccide un giovane ebreo davanti alla sinagoga della capitale danese.

17 febbraio – Un attentato contro un posto di blocco militare vicino a Biu, in Nigeria, causa la morte di 37 persone.

20 febbraio – L’esplosione simultanea di tre autobombe a Qubbah, in Libia, provoca 48 vittime. Obiettivi degli attacchi sono edifici governativi e un distributore di benzina.

20 e 21 febbraio – Attacchi da parte dei militanti di Boko Haram negli Stati di Borno e Adamawa, in Nigeria, causano la morte di 60 persone.

7 marzo – Cinque persone, di cui due occidentali, vengono uccise in un attentato contro un ristorante di Bamako, in Mali. A rivendicare l’attacco è il gruppo jihadista al-Murabitun.

18 marzo – Nel corso di un attentato al museo del Bardo, a Tunisi, vengono uccisi 20 turisti stranieri, tra cui quattro italiani.

19 marzo – Un duplice attentato suicida contro due moschee sciite a Sanaa, in Yemen, causa la morte di 154 persone e il ferimento di altre 150.

2 aprile – Militanti del gruppo terrorista somalo al-Shabab assaltano l’università di Garissa, in Kenya, causando 147 morti e oltre 80 feriti.

13 maggio – Un gruppo di uomini armati aprono il fuoco contro un autobus di pellegrini sciiti a Karachi, in Pakistan, uccidendo 45 persone.

26 giugno – Un attacco contro due alberghi di Sousse, in Tunisia, causa la morte di 38 turisti.

Nello stesso giorno, 35 persone vengono uccise in un attentato contro una moschea sciita nella capitale del Kuwait.

In Francia un imprenditore viene decapitato da un salafita a un impianto chimico.

12 luglio – Un attacco suicida contro un posto di controllo della polizia in Afghanistan causa la morte di 34 persone.

17 luglio – Un attentato dello Stato islamico in un mercato vicino a Baghdad provoca 40 morti.

20 luglio – A Suruc, in Turchia, perdono la vita 32 persone in un attentato suicida attribuito all’Isis.

22 luglio – Due attentati attribuiti a Boko Haram contro stazioni di autobus a Gombe, in Nigeria, provocano la morte di 30 persone. Altre 15 persone muoiono in un attacco simile in Camerun.

11 agosto – Nella provincia di Diyala, in Iraq, 43 persone vengono uccise in due attentati. Due giorni dopo, altre 50 persone perdono la vita in un attacco con un camion bomba in un mercato di Baghdad.

17 agosto – Almeno 52 persone restano uccise in un triplice attacco suicida ad Anbar, in Iraq, a cui si aggiungono altre 30 vittime due giorni dopo.

A Bangkok, in Thailandia, almeno 20 persone muoiono nell’esplosione di due bombe nel centro cittadino.

31 agosto – Almeno 56 persone vengono uccise in un attacco di Boko Haram a Baanu, in Nigeria.

3 settembre – A Kerawa, in Camerun, un duplice attentato suicida di Boko Haram causa 34 morti.

4 settembre – Un doppio attacco a Suedia, in Siria, provoca 37 vittime.

18 settembre – In un attacco contro una base militare di Peshawar, in Pakistan, vengono uccise 42 persone.

21 settembre – Un attacco multiplo causa 52 morti nel nordovest della Nigeria.

27 settembre – Un attentato suicida dell’Isis ad Anbar, in Iraq, provoca 33 morti.

3 ottobre – Un doppio attentato suicida in un quartiere sciita di Baghdad, in Iraq, provoca la morte di 24 persone. Due giorni dopo in un attacco simile muoiono altre 36 persone.

10 ottobre – Ad Ankara, in Turchia, 102 persone perdono la vita a causa di un attentato suicida, attribuito all’Isis, nel corso di una marcia per la pace.

16 ottobre – Quattro donne si fanno esplodere a Maiduguri, in Nigeria, causando 22 morti. Il giorno prima altre 26 vittime erano state provocate da una doppia esplosione.

24 ottobre – Attacchi di forze irachene e radicali ad Anbar, in Iraq, causano 40 morti.

31 ottobre – Un aereo russo precipita poco dopo il decollo da Sharm el Sheikh, in Egitto, a causa dell’esplosione di una bomba a bordo. Muoiono tutte le 224 persone a bordo.

12 novembre – Almeno 43 persone perdono la vita in un duplice attentato attribuito all’Isis a Beirut, in Libano.

13 novembre – A Parigi, in Francia, vengono uccise almeno 130 persone in tre attacchi simultanei, i più sanguinosi mai avvenuti nel Paese. Gli attentati colpiscono lo stadio di Saint Denis, alcuni ristoranti nelle vicinanze e il teatro Bataclan. Negli attacchi, rivendicati dall’Isis, rimangono ferite oltre 300 persone.

20 novembre – Almeno 27 persone vengono uccise in un hotel di Bamako, in Mali, in seguito a un attacco di un gruppo jihadista vicino ad al-Qaeda.

24 novembre – Dodici soldati muoiono a Tunisi, in Tunisia, in seguito all’esplosione di una bomba portata da un attentatore suicida su un autobus. L’Isis rivendica la responsabilità.

A el-Arish, in Egitto, sette persone di cui tre terroristi muoiono in un attacco suicida con autobomba.

27 novembre – Venti persone vengono uccise in seguito a un attentato contro una processione musulmana a Kano, in Nigeria.

2 dicembre – In una sparatoria avvenuta in un centro per disabili di San Bernardino, in California, vengono uccise 14 persone. La polizia uccide gli assalitori, una coppia pakistana. Giorni dopo l’Isis afferma in un messaggio audio che i due erano sostenitori del gruppo.

6 dicembre – Il governatore della città di Aden, in Yemen, viene ucciso insieme a cinque delle sue guardie del corpo in un attentato con autobomba compiuto dall’Isis.

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