Manila (Filippine), 26 dic. (LaPresse/Reuters) – Un gruppo estremista islamico ha ucciso nove civili cristiani nel sud delle Filippine alla vigilia di Natale. Lo riferiscono fonti ufficiali. I Combattenti per la libertà del Bangsamoro islamico, gruppo che si era opposto all’accordo di pace raggiunto fra il governo di Manila e i ribelli del Fronte islamico di liberazione Moro, hanno compiuto gli attacchi nell’isola meridionale di Mindanao, colpendo prima una città rurale nella provincia di Sultan Kudarat e poi nella provincia del Nord Cotabato. Nel primo attacco i ribelli hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco sette contadini che lavoravano nelle risaie, mentre nel secondo hanno ucciso due civili lanciando una granata all’interno di una cappella. Inizialmente nel Sultan Kudarat avevano anche preso degli ostaggi, usandoli come scudi umani mentre i soldati li inseguivano, ma li hanno poi rilasciati.

Il gruppo Bangsamoro si era separato dal Fronte Moso nel 2011 per combattere per la creazione di uno Stato islamico nel sud delle Filippine, Paese a maggioranza cattolica, obiettivo condiviso anche da un altro piccolo gruppo militante, Abu Sayyaf, noto per attacchi bomba, decapitazioni e rapimenti di stranieri nella parte occidentale dell’isola di Mindanao. La polizia riferisce che i I Combattenti per la libertà del Bangsamoro islamico avevano prestato fedeltà all’Isis in alcuni video pubblicati su YouTube, ma precisa di non avere prove che leghino direttamente il gruppo allo Stato islamico.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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