Un outsider con posizioni decisamente di sinistra
Ha 74 anni, ma i suoi supporter sono spesso giovanissimi. "Perché sono una persona giovane, energetica e vitale – scherza Bernie Sanders parlando alla Cnn – ma, più seriamente, le persone più giovani sono per natura idealiste". E idealista è restato, ben oltre i settant'anni: anche se partecipa alle primarie presidenziali all'interno del partito democratico, ha sempre ribadito la sua indipendenza dalla nomenklatura di Washington, cui è legato da accordi che gli lasciano ampia libertà di voto: può fare come vuole, tranne che sulle norme procedurali. Il suo essere un outsider, che potrebbe divenire un punto debole più tardi, per il momento gli garantisce un vantaggio notevole rispetto a Hillary Clinton.
Tasse sui redditi alti, assicurazioni sanitarie per tutti, lotta al cambiamento climatico, una finanza più regolata, permessi di paternità e maternità: su praticamente tutti i temi Sanders ha posizioni decisamente di sinistra, ispirate spesso al progressismo social-democratico del Nord Europa. Interna, invece, è stata la sua implacabile opposizione alle politiche dell'epoca Bush Junior: non ha risparmiato critiche al Patriot Act e ai programmi per il controllo delle comunicazioni, varate all'indomani dell'11 settembre 2001. In un Paese come gli Stati Uniti, però, posizioni così progressiste scaldano la base ma rischiano di diventare un handicap più in avanti: le elezioni si vincono spesso al centro.
Nato a Brooklyn, a New York, l'8 settembre 1941, da genitori ebrei immigrati dalla Polonia, Sanders studia Scienze politiche e, da giovane, passa un po' di tempo in un kibbutz israeliano. I suoi primi passi politici li muove nel 1971, al Liberty Union Party, formazione ora scomparsa che nasce dal movimento contrario alla guerra in Vietnam. E con il Liberty Union Sanders tenta la corsa a governatore del Vermont, ma rimane fuori dalle istituzioni politiche durante gli Anni Settanta, militando invece nei movimenti per i diritti civili.
Difficile dire che non abbia esperienza: il lungo pedigree politico di Sanders spazia dal locale al nazionale. Più volte sindaco di Burlington, la più grande città del Vermont, negli Anni Ottanta, riesce a entrare alla Camera per la prima volta nel 1990. Viene poi confermato per altri sette mandati biennali (i deputati americani devono essere riconfermati ogni due anni). Nel 2006 passa invece al Senato, dove viene riconfermato nel 2012 (perché il mandato, in questo caso, dura sei anni).
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