L'intervista a Lorenzo Pregliasco, direttore e co-fondatore di YouTrend e della startup di ricerche Quorum oltre che docente di Scienze politiche all'Università di Bologna

 Con 43 abitanti, Hart's Location è stato il primo luogo in cui in New Hampshire si sono tenute le primarie in vista delle elezioni presidenziali. Trentacinque votanti in tutto che hanno sancito la vittoria di Bernie Sanders tra i democratici (con 12 preferenze rispetto e 7 per Hillary Clinton). Tra i repubblicani a sorpresa, il governatore dell'Ohio, John Kasich, ha battuto 5 a 4 il super favorito Donald Trump. Dati irrelevanti a livello statale e ancor più a livello nazionale ma che, ancora una volta dopo i caucus in Iowa, smentiscono in parte i sondaggi.

Le ultime rilevazioni pubblicate ieri dalla Cnn danno infatti in vantaggio il senatore del Vermont Sanders e il miliardario Trump. I giochi sono ancora aperti fino alla chiusura delle urne previste per l'1 di questa notte in Italia. Ma sull'efficacia dei sondaggi abbiamo chiesto un parere a Lorenzo Pregliasco, direttore e co-fondatore di YouTrend e della startup di ricerche Quorum oltre che docente di Scienze politiche all'Università di Bologna.

"Innanzitutto, diversamente dai caucus in Iowa dove si vota a seguito di assemblee pubbliche con pubbliche dichiarazioni di voto, quelle in New Hampshire sono vere primarie, più lineari e forse più prevedibili dal punto di vista dei sondaggi: si procede con voto segreto in consultazioni organizzate dallo Stato e non dai partiti e possono partecipare tutti i cittadini registrati come elettori", spiega Pregliasco ammettendo però il rischio del cosiddetto 'fattore umano'. Non a caso nelle elezioni del 2008, precisa lo studioso, Hillary Clinton sbaragliò gli avversari democratici, e lo stesso Obama, nonostante nei sondaggi fosse data perdente.

Ma quindi che livello di attendibilità c'è?

Sotto il profilo tecnico, al fine di prevedere il risultato di un'elezione, è necessario mettere insieme le varie componenti che formano e guidano l'opinione pubblica: il risultato finale infatti è dato dalle singole espressioni di voto degli individui che si presentano al seggio al giorno delle elezioni. Naturalmente, la fonte primaria di informazioni è il sondaggio, che viene poi ad aggiungersi ad altre informazioni, i 'non-polling factors', i fattori fuori sondaggio che provengono dal mondo esterno (come gli endorsement ricevuti, l'etnia del candidato e altre situazioni particolari).

Che importanza hanno?

In un Paese come gli Stati Uniti, a livello di primarie come in questo caso, è importante il polling e l'interesse espresso dall'opinione pubblica perché può spingere i candidati minori a ritirarsi, ad aumentare il fundraising, la raccolta fondi, di altri e a modificare così i rapporti di forza delle varie campagne elettorali. Lo si è visto dopo i risultati dell'Iowa con il ritiro di Martin O'Malley tra i democratici e di Mike Huckabee, Rand Paul e Rick Santorum tra i Gop. E lo si vedrà oggi, con il voto in New Hampshire.

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