Subito gli aiuti umanitari, ma non si fermano i bombardamenti dei russi

Il gruppo internazionale di sostegno alla Siria ha raggiunto nella notte un accordo per la cessazione delle ostilità, da attuarsi entro una settimana, e per fornire rapido accesso umanitario alle città siriane attualmente sotto assedio. Dopo diverse ore di lavoro il gruppo non è però riuscito a ottenere un cessate il fuoco completo, nè a porre fine ai bombardamenti russi.

Il risultato è arrivato dopo un incontro fiume a Monaco di Baviera, che aveva lo scopo di ridare linfa ai negoziati che si erano fermati la scorsa settimana. In una conferenza stampa, il segretario di Stato americano John Kerry ha parlato degli impegni raggiunti dopo l'incontro:  "Quello che abbiamo bisogno di vedere nei prossimi giorni sono azioni sul terreno, nel campo", ha detto, aggiungendo che "senza una transizione politica, non è possibile raggiungere la pace". Illustrando i contenuti dell'intesa, sia Kerry, sia il ministro degli esteri russo Lavrov, hanno sottolineato la necessità di riprendere i negoziati a Ginevra, dove oggi alle ore 16 (ora locale) si incontrerà una task force che dovrà coordinare e monitorare gli aiuti umanitari in Siria.

Proprio da Lavrov, dopo il raggiungimento dell'accordo, è arrivata la precisazione sui movimenti militari: il ministro degli esteri ha sottolineato come la Russia non porrà finire agli attacchi aerei in Siria, dicendo che la cessazione delle ostilità non si applica allo Stato islamico e ad al Nusra, che è affiliata con al Qaeda. Lavrov ha posto l'accento sui "militanti dello Stato islamico che  controllano gran parte della Siria e dell'Iraq: "Le nostre forze dello spazio aereo continueranno a lavorare contro queste organizzazioni" ha precisato.

Una posizione non condivisa dagli Stati Uniti e dagli alleati europei che sottolineano come solo una parte minoritaria degli attacchi era diretta a quei gruppi, rimanendo per la maggior parte concentrata su alcuni gruppi di opposizione (sostenuti dall'Occidente) che cercano di rovesciare il governo del presidente siriano Bashar al-Assad. Lavrov, dal canto suo, ha detto che i colloqui di pace dovrebbero riprendere a Ginevra nel più breve tempo possibile e che tutti i gruppi di opposizione siriani dovrebbero partecipare.Ha inoltre aggiunto che la semplice sospensione delle ostilità sarebbe un compito difficile. Ma ministro degli Esteri britannico Philip Hammond,, di rimando, ha sostenuto che un cessate il fuoco potrebbe avere successo solo se la Russia fermasse gli attacchi aerei di supporto alle forze governative siriane contro l'opposizione.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata