L'Austria vuole consentire ingresso solo a 3.200 persone al giorno. Renzi: Non si può chiudere Brennero
Quando manca poco aall'inizio del Consiglio europeo, dedicato al negoziato tra Ue e Regno Unito per scongiurare la cosiddetta Brexit e all'emergenza migranti, è stato il presidente della Commissione Ue Juncker a replicare all'Austria proprio sul tema degli arrivi e sulla loro regolamentazione: "Per quanto riguarda l'Austria, devo dire che non mi piace questa decisione. Stiamo verificando se questa decisione è in linea col diritto comunitario, al momento è in corso questo esame. Avrò una discussione franca col cancelliere austriaco stasera". Con queste parole il presidente della Commissione Ue nel corso di un punto stampa in vista del vertice di questo pomeriggio. "Ho messo già in chiaro il mese scorso – ha aggiunto, rispondendo poi a un'altra domanda sulla Slovenia – che non ci piacciono i controlli nazionali alle frontiere".
AVRAMOPOULOS: QUOTE VIENNA NON RISPETTANO DIRITTO UE L'Austria ieri aveva fatto sapere che avrebbe consentito l'ingresso solo a 3.200 persone al giorno a partire da venerdì. Oggi l'attacco contro Vienna del Commissario Ue per le Migrazione, Dimitris Avramopoulos, che ha scritto al governo austriaco per avvertire che il suo piano di porre un limite giornaliero al numero di ingressi di migranti va contro il diritto dell'Unione. "La decisione presa dagli austriaci non rispetta le leggi europee", ha dichiarato Avramopoulos che ha aggiunto: "Ho inviato una lettera a Vienna spiegando che la mossa del governo non è compatibile con la legislazione europea. Gli austriaci sono obbligati ad accettare le domande di asilo senza mettere un tappo".
RENZI: NON SI PUO' CHIUDERE BRENNERO "L'Austria ha una posizione che è comprensibilmente molto difficile. L'Austria oggi ha più richiedenti asilo dell'Italia in termini assoluti, ed è un Paese decisamente più piccolo e meno popoloso. Il tema austriaco quindi esiste. Tuttavia non possiamo immaginare di chiudere il Brennero, che uno degli elementi, simbolicamente e non solo, di maggiore unione in Europa. Si tratta di lavorare insieme". Così il premier Matteo Renzi arrivando al Consiglio europeo.
SCHULZ: STATI CREANO CRISI. "Se i Paesi che creano la crisi criticano l'Ue per non essere in grado di gestire la crisi, non sono molto impressionato". Lo ha detto il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, nel corso di una conferenza stampa, parlando delle critiche rivolte da diversi Stati membri a Bruxelles sulla questione migratoria. "Se riusciamo a distribuire 160mila persone – ha aggiunto – sarà un grosso passo avanti e sono certo che se a marzo ci ritroveremo qui avendo riallocato decine di migliaia di persone, la situazione sarà completamente diversa".
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