Al centro del summit la questione profughi, ma anche l'ingresso della Turchia nell'Ue

Oggi e domani vertice a Bruxelles con la Turchia con al centro la questione migranti, dopo il primo accordo di massima raggiunto nel corso del summit del 7 marzo.  Nella bozza alla quale stanno lavorando i negoziatori dell'Ue è sparito ogni riferimento alla libertà di stampa in Turchia, mentre sul fronte migranti rispetto alla prima ipotesi del 7 marzo la novità è che le domande di asilo per quelli che arrivano sulle isole greche saranno valutate dalle autorità europee e a essere rimpatriati saranno solo quelli che non faranno domanda o che avranno una risposta negativa. Resta invece il meccanismo 'uno contro uno': cioè per ogni siriano rimandato in Turchia, un rifugiato sarà inviato dalla Turchia in Europa. Questo è il punto più controverso per le organizzazioni umanitarie. Gli Stati Ue si impegnano a ricollocare fino a 72mila profughi arrivati attraverso il meccanismo 'uno contro uno': 18mila fanno riferimento ancora al primo accordo sui ricollocamenti, quello del luglio 2015, che ne prevedeva in tutto 32mila, a cui se ne aggiungono altri 54mila. 

Il testo prevede poi i tre miliardi aggiuntivi concordati il 7 marzo, che saranno messi in campo solo dopo quando termineranno i primi tre. Per questo riguarda l'allargamento, invece, la formula rappresenta di fatto un rinvio dell'apertura di nuovi capitoli negoziali: "L'Ue – recita il testo – insieme alla Turchia, si preparerà per la decisione sull'apertura di nuovi capitoli dei negoziati di accesso il prima possibile".

La Turchia, stando a quanto ha dichiarato un altro funzionario turco, non intenderebbe presentare nuove richieste ai leader europei in relazione alla crisi dei rifugiati, e ritiene che concludere un accordo al vertice sia "difficile ma non impossibile, perché ci sono troppi attori dal lato dell'Ue".

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