L'attuale presidente, il socialdemocratico Heinz Fischer, lascerà l'incarico a luglio

Austria alle urne domenica 24 aprile per le elezioni presidenziali. Si tratta del voto più incerto dalla Seconda guerra mondiale, in cui nessuno dei tre candidati con reali possibilità di passare al secondo turno del 22 maggio appartiene ai partiti principali. La presidenza austriaca è soprattutto un ruolo cerimoniale, di rappresentanza esterna, ma ha comunque alcuni poteri importanti, come l'incarico di formare il governo, il potere di accettare o meno la lista dei ministri e di sciogliere il Parlamento. L'attuale presidente, il socialdemocratico Heinz Fischer, lascerà l'incarico all'inizio di luglio, dopo avere esaurito il massimo di due mandati di sei anni previsto dalla legge.

Sono circa 6,4 milioni i cittadini con diritto di voto chiamati a scegliere il nuovo presidente e le rilevazioni prevedono un'affluenza superiore al 70%. Stando agli ultimi sondaggi, solo tre dei sei candidati hanno possibilità di passare al secondo turno, che si terrà appunto quasi certamente il 22 maggio. Il favorito, al momento, è Alexander Van der Bellen, leader del partito ecologista e progressista dei Verdi dal 1997 al 2008, che potrebbe arrivare al 25% dei consensi. Seguono il candidato del partito ultranazionalista ed euroscettico Fpö, Norbert Hofer, che potrebbe arrivare al 24%, e la candidata indipendente Irmgard Griss, ex presidente della Corte costituzionale, che arriverebbe al 22%.

I sondaggi considerano invece già fuori dai giochi i candidati dei due partiti che hanno dominato la politica austriaca negli ultimi 70 anni e che attualmente costituiscono la 'grande coalizione' di governo, cioè il Partito socialdemocratico e il Partito popolare. I sondaggi danno al 15% il socialdemocratico Rudolf Hundstofer, ministro per le Questioni sociali fino al momento della candidatura, mentre danno all'11% il cristiano-democratico Andreas Khol, 74enne veterano della politica che è stato presidente del Parlamento. Il sesto candidato è l'imprenditore Richard Lugner, che potrebbe ottenere fino al 3%. Ottantatre anni, è noto in Austria e Germania per il suo programma di reality show, per i suoi cinque matrimoni e le sue numerose relazioni, molte con donne di gran lunga più giovani, e per l'abitudine di ingaggiare volti noti del mondo dello spettacolo per essere accompagnato al ballo dell'Opera di Vienna.

Queste elezioni presidenziali giungono nel mezzo della crisi dei rifugiati in Europa, di cui l'Austria è diventata nei mesi scorsi uno dei grandi protagonisti per via della sua posizione geografica, proprio alla fine della cosiddetta 'rotta balcanica'. Per questo la campagna elettorale è stata caratterizzata dall'ondata migratoria, che ha trascinato in questo Paese di 8,5 milioni di abitanti circa 100mila rifugiati, soprattutto provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq. A differenza dei candidati dei partiti di governo e della indipendente Griss, Van der Bellen respinge la decisione dell'esecutivo di stabilire un tetto al numero richieste di asilo che l'Austria accetterà quest'anno, perché ritiene che questo possa violare la Costituzione. Respinge l'idea del tetto alle richieste di asilo l'ultranazionalista Hofer, ma per motivi diversi: a suo parere si tratta infatti soltanto di un 'placebo' per tranquillizzare i cittadini.

Le elezioni potrebbero colpire la stabilità dell'attuale coalizione di governo, vista l'attesa sconfitta dei due candidati dei partiti principali. E un successo elettorale di Hofer, almeno al primo turno, confermerebbe i sondaggi che danno l'estrema destra dell'Fpö come principale forza politica del Paese, con il 32% dei consensi, 10 punti in più rispetto a socialdemocratici e cristiano-democratici. Nel caso in cui Hofer riuscisse a passare al secondo turno, potrebbe verificarsi una situazione simile a quella delle presidenziali francesi del 2002, quando il conservatore Jacques Chirac trionfò riuscendo a convogliare su di sé l'appoggio di elettori di destra e sinistra per evitare che vincesse il candidato della destra xenofoba Jean-Marie Le Pen. Al di là del fatto che ha l'appoggio di coloro che normalmente votano per i Verdi, Van der Bellen raccoglie consensi anche fra i sostenitori di altre formazioni. Un 24% di chi solitamente dice di votare socialisti e un 11% di chi appoggia abitualmente i conservatori vede questo politico 72enne, ex professore di economia, come il suo candidato alla presidenza dell'Austria.

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