L' aggressore ha sparato almeno tre colpi in rapida successione: illeso il cronista

 Un assalitore ha provato a sparare contro il giornalista turco Can Dundar, direttore del giornale Cumhuriyet, davanti al tribunale di Istanbul, poco prima dell'atteso annuncio della Corte della sentenza nell'ambito del processo a porte chiuse che vede lo stesso Dundar accusato di avere rivelato segreti di Stato. Lo riferisce un testimone di Reuters, spiegando che l'aggressore ha sparato almeno tre colpi in rapida successione. Dundar è rimasto illeso, ma pare che un altro giornalista che si trovava lì per seguire il processo sia rimasto ferito.  Dundar, insieme a Erdem Gul -rispettivamente direttore del quotidiano Cumhuriyet e capo dell'ufficio di Ankara dello stesso quotidiano – in caso di condanna rischiano l'ergastolo. Sono accusati di spionaggio per avere pubblicato immagini che avrebbero mostrato il presunto trasferimento di armi in Siria nel 2014 da parte dell'agenzia di intelligence della Turchia.

ASSALITORE FERMATO.  L'assalitore che ha sparato contro il giornalista turco  è stato fermato immediatamente. Lo riferisce a Efe lo stesso Dundar. Questo il racconto del reporter: "Stavamo uscendo dal tribunale per prendere un the. Camminavo con mia moglie quando un uomo si è avvicinato e ha gridato 'Sei un traditore', e ha sparato contro di me. Non mi ha colpito. Il proiettile ha colpito un collega". Si tratta di un giornalista di Ntv che è rimasto ferito. "Prima mia moglie si è lanciata sull'uomo armato, poi un deputato (che assisteva al processo ndr.) lo ha afferrato da dietro. Non lo conosco, ma so chi l'ha incitato. Sono corro che da tempo ci additano", ha proseguito Dundar a Efe. Secondo l'emittente CNNTürk l'assalitore è stato identificato come Murat Sahin, di 30 anni, ma il movente non è chiaro. Dündar è direttore del giornale Cumhuriyet. Per lui e per il collega dello stesso quotidiano Erdem Gül, la procura ha chiesto rispettivamente 25 e 10 anni di carcere. Entrambi i giornalisti sono accusati di rivelazione di segreti di Stato per avere pubblicato a maggio 2015 su Cumhuriyet immagini di un presunto invio di armi dalla Turchia alla Siria, a gennaio 2014, scortato da agenti dei servizi segreti turchi. Dündar e Gül sono stati fermati a novembre del 2015 e hanno trascorso tre mesi in prigione prima che la Corte costituzionale ordinasse la scarcerazione, decisione duramente criticata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

 Il capo di Stato aveva dichiarato che non accettava né rispettava la decisione giudiziaria e ha insistito che i reporter dovrebbero "pagare un prezzo alto", chiedendo ai tribunali di grado inferiore di non attenersi alla sentenza della Corte costituzionale. La sentenza sul caso era attesa per oggi e si aspettava un'assoluzione, dal momento che la procura ha omesso l'iniziale accusa di spionaggio.
 

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