Secondo turno per elegge il capo di Stato, sfida tra l'ecologista Van der Bellen e il nazionalista Hofer

Si apre domani, domenica 22 maggio, il secondo turno delle elezioni presidenziali più importanti degli ultimi settant'anni di storia politica austriaca, in cui non solo si deciderà chi occuperà la carica puramente formale ma anche si quantificherà la crescita degli ultra-nazionalisti che potrebbe portare addirittura a un cambio di governo. Dopo la vittoria nelle elezioni dello scorso 24 aprile, con il 35% dei voti, Norbert Hofer sembra il candidato favorito, confermando così l'ascesa del suo partito, l'euroscettico e l'ultranazionalista Fpo (il Partito della Libertà Austriaco). Suo avversario è Alexander Van der Bellen, ex leader del partito ecologista dei Verdi che al primo turno ha ottenuto il 21,3% dei voti.

Il partito socialdemocratico Spo e il partito Popolare Ovp, partner della 'grande coalizione' di governo, hanno visto i loro candidati fermi a un irrisorio 11%, dato che ha confermato la caduta in picchiata di popolarità delle due grandi formazioni che hanno dominato la scena politica austriaca dal 1945. Gli ultimi sondaggi su domani danno Hofer vincente tra il 49 e il 57% dei voti, rispetto al 43-51% di Van der Bellen.

L'IPOTESI ALLEANZE – L'inatteso trionfo di Hofer ha causato un terremoto politico di tale portata da aver provocato subito la caduta del cancelliere federale e leader socialdemocratico, Werner Faymann. I socialdemocratici si sono affrettati a trovare subito un nuovo leader e nuovo cancelliere: Christian Kern è visto come un capo di governo moderno, lontano dalle logiche di partito e capace di unire i valori sociali con una politica economica di attenzione alle imprese. Un cambio al potere che si è reso necessario per cercare di frenare il disagio di gran parte della popolazione verso i due maggiori partiti, il loro monopolio del potere e l'incapacità di attuare importanti riforme.

I due candidati cercheranno di contendersi i voti degli elettori che al primo turno avevano scelto i candidati dei due partiti di governo. Dal canto suo Van der Bellen tenterà di ottenere il sostegno del 19% degli elettori che ha votato al primo turno per la candidato indipendente Irmgard Griss, ex giudice della Corte Suprema. Al momento nessuna delle due formazioni di governo ha data un'indicazione formale di voto per il ballottaggio, anche se molti politici socialdemocratici, tra cui il nuovo cancelliere Kern, e la stessa Griss, hanno già annunciato che voteranno per Van der Bellen. Se infatti Hofer dovesse vincere, l'esecutivo del neo cancelliere socialdemocratico ne uscirebbe indebolito e sarebbe complicato, per la coalizione di governo, resistere fino alle politiche del 2018, spiegano gli analisti citati dall'agenzia austriaca Apa. Ma la scossa provocata dalla vittoria di Hofer è stata talmente forte all'interno del partito socialdemocratico che gli stessi analisti non escludono l'ipotesi che l'Spo possa addirittura proporre un patto di governo con l'Fpo, un argomento decisamente tabù durante il mandato di Faymann.

Dalla parte di Hofer invece i molti elettori che protestano contro una coalizione di governo poco riuscita, secondo quanto spiega Hans Rauscher, analista politico sul quotidiano austriaco Der Standard. "Non sono tutti nazisti. Sono elettori arrabbiati e delusi. Oltre alla disoccupazione, all'aumento dei prezzi, all'inflazione, c'è stato anche l'afflusso dei rifugiati che ha pesato su tutto", continua l'analista sul Der Standard. Sono oltre 90mila le richieste d'asilo arrivate lo scorso anno in Austria e al ballottaggio la questione immigrati potrebbe rivelarsi decisiva. Ciononostante, l'Austria rimane comunque un paese privilegiato, in cui la qualità della vita e l'economia sono un punto di riferimento europeo, con un tasso di disoccupazione del 6% e il quarto reddito pro capite più alto nell'Unione europea.

HOFER 'SOCIAL-PATRIOTTICO' – Il candidato di destra ha avvertito che, se sarà eletto, non si limiterà a funzioni cerimoniali e di rappresentanza ma ha promesso che vigilerà sul lavoro del governo, che richiederà risultati concreti tra cui l'andare incontro a quelle che definisce "le necessità del cittadino austriaco medio".  Hofer si presenta infatti come difensore delle classi medio-basse e dei valori nazionali da contrapporre alle minacce rappresentate della globalizzazione, dei migranti, dei diktat di Bruxelles e dai poteri forti. Il suo è un messaggio che convince molti elettori, a cui non pesano i tratti xenofobi, lo sminuire il passato nazista austriaco e il discorso nazionalista dell'Fpo, formazione che al contrario si definisce 'social-patriottica'.

Hofer ottiene consensi in quasi tutti gli strati sociali (molto meno tra le donne e la gente più istruita) ma il suo principale bacino di voti è tra i lavoratori, coloro che più si sentono abbandonati dalla socialdemocrazia, e nel settore agricolo, molto conservatore per tradizione. E anche tra i giovani, che non hanno conosciuto lo splendore della 'grande coalizione' e che sembrano disposti a concedere un'opportunità ai populisti.

L'ECOLOGISTA – In questo panorama politico Van der Bellen ha un sostegno molto più risicato. I suoi elettori sono soprattutto ecologisti, la maggior parte dei socialdemocratici e qualche conservatore che vede con timore la salita al potere dell'ultradestra. I suoi discorsi pieni di ironia, di fronte alla chiarezza e alla semplicità delle parole di Hofer, e la sua condizione di intellettuale di sinistra, aperto all'accoglienza di rifugiati e sostenitore del matrimonio tra persone dello stesso sesso, fanno sì che molti elettori di destra e di centro preferiscano addirittura astenersi o non votare un nazionalista dichiarato come Hofer.

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