Van der Bellen batte Hofer e diventa presidente. Le previsioni del politologo dopo il voto
Certo, il pericolo per il momento è scampato, in Austria il capo dello Stato non avrà pericolose velleità neonaziste, ma "l'Europa deve svegliarsi" prima che sia troppo tardi, perché "la patologia della polarizzazione" rischia di far crollare la costruzione comunitaria. Lo dice il professore Gian Enrico Rusconi, intervistato sulle presidenziali austriache. Con un occhio alla Germania, indicata come modello da seguire.
Alla fine il verde Alexander Van der Bellen ha vinto, sarà presidente dell'Austria. C'è da tirare un sospiro di sollievo?
Sì e no. Sì perché è stato bloccato un movimento di estrema destra, anche se è ormai difficile definirlo bene. Certo, però, questo movimento ha componenti non solo anti-migranti e anti-Europa, ma anche una fortissima componente anti-democratica. E poi in Austria il presidente è in posizione singolare.
Già, che ruolo ha? Come il presidente Mattarella o il francese Hollande?
Non è chiara la sua funzione, non è come quello tedesco o quello italiano, che hanno funzione di garanzia. Ha delle possibilità di intervento 'virtuali', che hanno ricordato, letteralmente, gli Anni Trenta, l'esperienza di Weimar, quando il presidente aveva alcuni poteri eccezionali di intervento. L'avversario dell'ecologista, Norbert Hofer, ha detto chiaramente che avrebbe usato questi strumenti per imporre una certa politica. La sua elezione sarebbe quindi stata preoccupante anche da un punto di vista istituzionale: non voleva vincere solo uno di destra, voleva vincere qualcuno che prometteva di andare a toccare dei meccanismi molto importanti. Su questo, è fondamentale dire una cosa: Europa svegliati.
Pericolo scampato, quindi?
No, rimane il problema: con un Paese così spaccato, non si può fare nessuna politica. L'eletto deve in qualche modo tenere conto delle posizioni dell'altro. E il problema migratorio, che è in parte alla base di questa crisi, deve essere affrontato in maniera unitaria, non certo eccessiva come è stato fatto ultimamente. Ci vuole un compromesso: accoglierli ma controllarli, selezionarli distribuirli. E' l'unico modo per venirne fuori.
Lei che previsioni fa su Brexit, e come vede invece il dibattito a casa nostra, con i toni lepenisti della Lega di Matteo Salvini?
Mah, quelli sono stati abbastanza irresponsabili, vorrei proprio vedere cosa potrebbe fare al potere. Uscire dall'Euro? E' possibile che dobbiamo sentire ogni sera, in trenta secondi, ripeterci le stesse cose perché questa sarebbe la libertà? Vabbé, stiamo divagando.
Torniamo al mondo che parla tedesco. E parliamo della Germania. C'è il rischio di vedere qualcosa di simile anche lì?
Temo che succeda qualcosa di analogo, certo, ma per fortuna c'è questa singolare signora che riesce a gestire ciò che finora sembrava impossibile, e adesso sembra pronta ad andare a sinistra se per caso dovesse perdere la destra, ma questo è un altro discorso. Anche se viene criticata e bollata come post-ideologica, forse è l'unica che riesce a tenere botta con il suo buon senso.
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