Roma lo accusa di avere guidato Rawti Shax, una rete con base in Europa legata allo Stato islamico
Si è aperto oggi in un tribunale di Oslo il processo per l'estradizione in Italia del mullah Krekar, ex leader del gruppo curdo integralista Ansar al-Islam sospettato di avere diretto una rete terroristica che pianificava attentati in Europa e Medioriente. Quindici persone sono state arrestate a novembre scorso in diversi Paesi europei per la loro partecipazione a questa rete, in un'operazione coordinata dall'Unita di cooperazione giudiziaria dell'Unione europea (Eurojust) e a seguito delle indagini dei Carabinieri durate cinque anni. Le autorità italiane accusano Krekar di avere guidato appunto Rawti Shax, una rete con base in Europa di cellule che comunicavano e operavano tramite internet, che sarebbe legata allo Stato islamico. Il processo, che proseguirà per cinque giorni, riguarda anche un cittadino iracheno residente in Norvegia.
La procura ha sostenuto che ci siano le condizioni per l'estradizione di entrambi in Italia e ha chiesto il materiale raccolto negli ultimi anni sulla rete. La difesa del mullah invece, dal canto suo, ha denunciato che lui sia vittima di manovre politiche da parte delle autorità norvegesi per liberarsi di lui. Najmudd'in Ahmad Faraj, questo il nome del mullah, arrivò come rifugiato in Norvegia nel 1991, e ha un ordine di espulsione pendente dal 2007 in quanto minaccia per la sicurezza nazionale. Krekar ha scontato diverse condanne al carcere in Norvegia negli ultimi 10 anni, fra cui una condanna a due anni e 10 mesi per minacce gravi contro curdi residenti in Norvegia e contro la leader conservatrice Erna Solberg, attuale premier, che fu promotrice dell'ordine di espulsione in qualità di ministra.
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