Cresce il malcontento contro il leader del partito Jeremy Corbyn
Altri tre membri del governo ombra del leader laburista Jeremy Corbyn hanno rassegnato oggi le proprie dimissioni in rappresaglia contro la leadership del politico 67enne, dopo la vittoria della Brexit nel referendum di giovedì. Il portavoce laburista per le Forze Armate, Toby Perkins, la numero due degli Esteri, Diana Johnson, e la ministra per la Società civile, Anna Turley, si sono uniti agli altri 12 ministri ombra che ieri hanno mostrato sfiducia verso Corbyn, che nel frattempo ha annunciato che non si dimetterà.
Inoltre, ha rassegnato le proprie dimissioni anche Stephen Kinnock, segretario parlamentare della portavoce per le Imprese e l'Innovazione del partito, Angela Eagle, anche se non fa parte del governo ombra.
Corbyn è stato criticato da diversi membri del suo "gabinetto" per uno scarso impegno nella campagna referendaria a favore della permanenza del Regno Unito nella UE.
Il gruppo parlamentare laburista discute oggi una mozione di fiducia verso Corbyn ma il leader ha già fatto sapere che, se si arriverà a nuove elezioni per il presidente labour, lui tornerà a candidarsi considerando che gode di un forte appoggio dalla base del partito.
La ministra ombra per l'Istruzione, Lucy Powell, dimessasi ieri, ha ribadito che non si tratta di un "golpe pianificato" contro Corbyn ma di una reazione agli eventi "sismici" degli ultimi giorni a Westminster.
Le dimissioni di ieri sono arrivate dopo che Crobyn ha ritirato dal suo governo ombra le deleghe al ministro degli Esteri, Hilary Benn. A catena si sono dimessi i ministri ombra alla Sanità, Heidi Alexander; all'Istruzione, Lucy Powell; all'Ambiente, Kerry McCarthy; ai Trasporti, Lilian Greenwood; per la Scozia, Ian Murray; alla Giustizia, Charles Falconer; per l'Irlanda del Nord, Vernon Coaker, e i responsabili del Tesoro, Seema Malhotra, e dei Giovani, Gloria de Piero. A fine giornata si sono dimessi anche Chris Bryant, portavoce del gruppo parlamentare, e procuratore generale ombra, Karl Turner.
Ad appoggiare Corbyn il ministro ombra dell'Economia, John McDonnell e la titolare della Cooperazione internazionale, Diane Abbott.
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