La decisione per impedire che diventi meta di pellegrinaggio

Il governo austriaco ha deciso di espropriare la casa dove Adolf Hitler nacque a Branau am Inn e probabilmente la farà demolire, per impedire che diventi meta di pellegrinaggio per i neonazisti. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Wolfgang Sobotka, dopo che la proprietaria dell'immobile ha rifiutato di vendere l'immobile allo Stato. Ora il testo sarà presentato in Parlamento. La famiglia di Hitler visse nella casa di Branau am Inn per tre anni, nel periodo in cui il futuro dittatore nacque il 20 aprile 1889. Ma il destino della casa è stato oggetto di controversie.

Una donna in pensione ne è proprietaria e l'ha affittata dal 1972 al ministero dell'Interno, che a sua volta l'ha subaffittata a Branau. L'edificio in passato ha ospitato servizi per i disabili ma è vuoto dal 2011, perché la proprietaria più volte ha rifiutato gli scopi ipotizzati dallo Stato e proposte di acquisto. Una volta che la misura sarà passata in Parlamento, la proprietaria non avrà diritto di ricorrere contro la decisione o di negoziare una compensazione, che sarà in linea con la somma pagata ai proprietari di strutture espropriate nel corso di lavori ferroviari, ha spiegato un portavoce del ministero.

"La decisione è necessaria perché la Repubblica vuole impedire che questa casa diventi un luogo di culto per i nazisti, come è avvenuto ripetutamente in passato quando persone si sono radunate lì e hanno urlato slogan", ha detto Sobotka. "Sono dell'opinione di abbattere la casa", ha aggiunto. Sarà però una commissione di 12 esponenti di diversi settori a decidere il destino della costruzione.

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