Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto agli Stati Uniti di estradare Fethullah Gulen, l'ex imam che ora si trova in America e che è accusato di essere stato l'ispiratore del colpo di Stato fallito contro Erdogan. Qualunque Paese che si schieri con Gulen, ex amico ed ora avversario numero uno del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, verrà considerato nemico della Turchia, è la minaccia del premier turco Binali Yildirim. Secondo il governo di Ankara, Gulen gestisce da lontano una vera e propria "struttura parallela" nello Stato turco, che controlla segmenti della magistratura e del mondo dell'istruzione. Il religioso musulmano nega però di aver avuto un ruolo nel golpe fallito in Turchia, e anzi condanna "nei termini più forti" il tentativo di colpo di Stato. Gulen, che vive in esilio negli Stati uniti, respinge quindi le accuse di Erdogan e del governo di Ankara. "Essendo uno che ha sofferto in prima persona diversi colpi di Stato militari, durante le passate cinque decadi, è particolarmente infamante essere accusato di avere legami con un tentativo di questo genere", ha replicato Gulen. "La Turchia è un partner impegnato nella coalizione contro i militanti dello Stato Islamico e gli Stati Uniti si aspettano che la cooperazione continui, nonostante il tentato colpo di Stato", ha sottolineato un portavoce del segretario di Stato americano John Kerry, mentre il presidente Barack Obama ha chiesto che tutte le forze in Turchia "agiscano nei limiti dello stato di diritto" evitando così ulteriori violenze. Obama ha inoltre ribadito il suo "sostegno inequivocabile al governo civile democraticamente eletto in Turchia".
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