Il vicepremier Kurtulmus ha detto che lo stato di emergenza potrebbe essere revocato nel giro di un mese e mezzo

La Turchia seguirà l'esempio della Francia e sospenderà temporaneamente la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Lo ha dichiarato il vice primo ministro turco Numan Kurtulmus, stando a quanto riporta l'emittente Ntv. Kurtulmus ha anche detto che lo stato di emergenza potrebbe essere revocato nel giro di un mese e mezzo.

POSSIBILI INFILTRAZIONI ESTER NEL GOLPE. Nel fallito golpe del 15 luglio in Turchia potrebbero essere coinvolti Paesi stranieri. Lo ha affermato ieri il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, in un'intervista ad Al-Jazeera, anche se si è rifiutato di citare quali. Erdogan ha inoltre negato che sia in corso una svolta autoritaria e che la democrazia turca sia in pericolo. Intanto il Consiglio dei ministri turco, accogliendo la raccomandazione del Consiglio di sicurezza nazionale riunitosi ieri pomeriggio, ha approvato l'introduzione dello stato d'emergenza in Turchia per la durata di tre mesi, in virtù dell'articolo 120 della Costituzione. Erdogan ha ricordato che l'articolo 120 della Costituzione "prevede lo stato d'emergenza in caso di atti di violenza volti ad abolire la democrazia e a violare i diritti fondamentali". L'obiettivo, ha spiegato il capo di Stato turco, "è di potere prendere misure più efficaci per eliminare la minaccia il prima possibile" e tutelare democrazia e Stato di diritto. Erdogan ha anche detto che sono quasi 11mila, e precisamente 10.937, le persone arrestate per il fallito colpo di Stato. Tra gli arrestati – ha precisato il presidente – ci sono oltre 6mila militari, un centinaio di poliziotti, nonché numerosi giudici e procuratori.

LE PURGHE PROSEGUONO. Circa 6.500 dipendenti del ministero dell'Istruzione della Turchia sono stati sospesi, due giorni fa  lo stesso ministero aveva sospeso 15.200 dipendenti e aveva revocato le licenze a 21mila insegnanti che lavoravano in istituzioni private in tutta la Turchia.   Due membri della Corte costituzionale turca sono stati arrestati e rientrano in un gruppo di 113 funzionari della magistratura arrestati. 

CACCIA A GENERALI E GIUDICI. Il ministero della Difesa della Turchia ha, inoltre, aperto una indagine su tutti i giudici e procuratori militari del Paese, mentre 262 di essi sono stati sospesi, a seguito del fallito golpe. Le autorità turche hanno incriminato formalmente 99 dei 260 generali del Paese, per il loro presunto ruolo nel fallito golpe militare.

ACCADEMICI SENZA ESPATRIO. La Turchia ha ieri vietato a tutti gli accademici di uscire dal Paese, sino a nuovo ordine. Lo ha riferito l'emittente statale Trt, nuova misura a seguito del fallito golpe. Il Consiglio per l'educazione superiore ha sospeso quattro rettori universitari. Ieri lo stesso Consiglio aveva chiesto le dimissioni dei 1.577 rettori di tutte le università del Paese, mentre il ministero dell'Educazione ha revocato le licenze di 21mila insegnanti delle scuole private.

900 AGENTI SOSPESI. Novecento agenti sono stati sospesi dalla polizia di Ankara, per il sospetto che siano legati al movimento del religioso turco in auto-esilio negli Stati Uniti, Fethullah Gulen.  

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