I presidenti russo e turco, Vladimir Putin e Recep Tayyp Erdogan, si sono riuniti oggi in via straordinaria per cercare di avvicinare le loro posizioni su diversi aspetti della politica estera e in special modo sulla spinosa questione siriana, il più divisivo punto nelle relazioni bilaterali.
I due capi di stato si sono incontrati a San Pietroburgo,dove si è svolta una riunione bilaterale di oltre quattro ore. "Credo che il consenso sia possibile, perché abbiamo obiettivi comuni per risolvere il conflitto siriano. Cerceremo soluzioni comuni accettabili a entrambi", ha detto Putin in conferenza stampa congiunta con l'omologo turco. Recep Tayyp Erdogan. "E' evidente che le nostre posizioni non coincidono sempre, come sulla questione siriana, ma le nostre delegazioni si incontreranno per parlare del cambiamento democratico in Siria", ha spiegato il premier russo.
QUESTIONE SIRIANA. La Turchia, così come l'Arabia Saudita e vari Paesi occidentali, è uno degli acerrimi nemici del presidente siriano Bashar Assad, e ritiene che egli debba lasciare come precondizione per una transizione politica. Il Cremlino invece respinge le richieste di dimissioni ad Assad e afferma che il futuro debba essere deciso tramite elezioni. "In Russia abbiamo parlato delle riforme politiche, ma partiamo dalla base che le riforme possano verificarsi solo con mezzi democratici. Questa nostra posizione è irrinunciabile", ha sottolineato Putin.
L'intervento militare di Mosca nella guerra civile siriana, che ha permesso alle forze del regime di riguadagnare terreno sull'opposizione armata, era stato criticato da Ankara. L'abbattimento da parte delle forze armate turche di un aereo militare di Mosca al confine turco-siriano nel novembre 2015 ha fatto precipitare le relazioni tra i due Paesi, rimaste congelate sino a quando circa un mese fa Erdogan ha chiesto scusa per l'abbattimento.
PRIORITA' FARE RITORNO A RELAZIONE PRE-CRISI. La priorità per la Russia e la Turchia è riportare le relazioni tra i due Paesi ai livelli precedenti alla crisi che li ha coinvolti. "Confermiamo – ha detto Putin – la volontà di ripristinare le relazioni formali per contribuire alla stabilità non solo in questa regione, ma in tutto il mondo", ha spiegato il premier russo, annunciando anche che le sanzioni nei confronti della Turchia saranno rimosse guadualmente. Mosca aveva infatti imposto delle sanzioni dopo l'abbattimento del jet da guerra russo Su24. Tra i settori colpiti c'è stato quello del Turismo. "Vogliamo ripristinare un buon livello di scambio di turisti tra i due Paesi – ha detto Putin – ma bisogna garantire sicurezza per i cittadini russi".
Inoltre la Russia potrebbe anche aprire il suo mercato alle importazioni alimentari dalla Turchia entrola fine dell'anno. L'affermazione è stata fatat dal ministro dell'Economia di Mosca, Alexei Ulyukayev, mentre a San Pietroburgo era in corso l'incontro fra i presidenti dei due Paesi, rispettivamente Vladimir Putin e Recep Tayyp Erdogan.
PUTIN CHIAMO' ERDOGAN DOPO IL TENTATO GOLPE. "E' un segnale importante in termini di amicizia e solidarietà. Dopo il fallito golpe Putin ci ha chiamti subito", ha detto il presidente turco Recep Tayyp Erdogan intervenendo in conferenza stampa congiuta con l'omologo russo, Vladimir Putin a San Pietroburgo.
UNITI CONTRO TERRORISMO. "La nostra posizione comune sulla lotta al terrorismo è decisiva", ha sottolineato il presidente russo Putin. Inoltre la Russia, ha detto Putin "si pronuncia sempre categoricamente contro qualsiasi tentativo di aire in modo non costituzionale e in questo senso ha aggiunto – voglio esprimere la mia speranza che sotto il suo governo, il popolo turco risolva questo problema e l'ordine costituzionale sia ripristinato".
Sulle relazioni tra i due Paesi, ha detto che "la visita di oggi, nonostante la complessa situazione politica interna in Turchia, mostra che tutti noi vogliamo riannodare il nostro dialogo, il ripristino delle relazioni nelle aree di interesse dei popoli di Turchia e Russia". "Credo che i passi che faremo oggi avvieranno un processo più ampio" di cooperazione, ha risposto Erdogan.