Oggi si terrà l'atteso faccia a faccia tra Erdogan e Putin
Gli Stati Uniti non dovrebbero "sacrificare l'alleanza con la Turchia per un terrorista". Lo ha detto il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, in una intervista con l'agenzia di Stato Anadolu Agency riferendosi a all'imam turco Fethullah Gulen, autoesiliatosi negli Stati Uniti dal 1999, che le autorità di Ankara considerano responsabile del colpo di Stato militare e per cui hanno chiesto l'estradizione agli Usa.
L'estradizione di Gulen dagli Usa deve essere "senza condizioni". Lo ha precisato il ministro Bozdag. I segnali che arrivano da Washington, ha spiegato Bozdag, sono "positivi" anche se "non c'è stata ancora una risposta ufficiale" in merito alla richiesta.
INCONTRO CON PUTIN. Si svolgerà oggi a San Pietroburgo, in Russia, l'atteso incontro tra il presidente turco Recep Tayyp Erdogan e il suo omologo russo, Vladimir Putin, con l'obiettivo di rafforzare le relazioni tra Ankara e Mosca. Per Erdogan si tratta del primo viaggio ufficiale all'estero dopo il fallito golpe del luglio scorso. "Sarà una visita storica, un nuovo inizio", ha detto il presidente turco parlando con l'agenzia russa Tass. "Credo – ha aggiunto – che l'incontro con il mio amico Vladimir aprirà una nuova pagina nelle relazioni tra i nostri due Paesi". Il vertice di oggi era stato deciso dopo che un aereo turco aveva abbattuto un jet militare russo. Come annunciato dal Cremlino, tra i temi sul piatto ci saranno la guerra in Siria e la lotta al terrorismo internazionale. Putin ed Erdogan non dovrebbero firmare accordi, ma concordare la graduale revoca delle sanzioni, in particolare l'embargo sui prodotti agricoli turchi, che sta causando danni economici notevoli ad Ankara. Erdogan, inoltre, preme per una rapida ripresa dei voli charter; nel 2015 oltre 3,6 milioni di turisti russi hanno visitato la Turchia, mentre dall'inizio dell'anno sono stati meno di 100mila.
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