Damasco accusa: "E' una violazione della nostra sovranità"

Una ventina di carri armati, forze speciali dell'esercito, jet da combattimento. La Turchia ha sferrato prima dell'alba la sua offensiva per cacciare lo Stato islamico dalla città siriana di Jarablus, al confine turco, a quattro giorni dall'attentato durante una festa di nozze nel sud del Paese, a Gaziantep, in cui sono morte 54 persone.
Ufficiosamente, l'operazione turca ha anche l'obiettivo di bloccare l'avanzata delle forze curde PYD, che con il sostegno degli Usa combattono l'Isis in Siria, e che Ankara considera gruppo terroristico al pari dei jihadisti. Dieci giorni fa le milizie curde hanno strappato all'Isis la città di Manbij e si sono ulteriormente rafforzate nell'ultima settimana con la conquista di quasi tutta la città di al Hasaka.

Nella cosiddetta operazione 'Scudo dell'Eufrate', iniziata alle 4.10 locali (le 3 in Italia), l'esercito turco avrebbe colpito 70 obiettivi Isis nell'area di Jarablus conducendo 12 raid, secondo quanto riferiscono fonti militari. Si tratta di "una violazione della nostra sovranità", ha tuonato il governo di Damasco accusando Ankara di voler sostituire i militanti jihadisti con altri gruppi terroristici, come le forze di ribelli.

Infatti, l'Esercito libero siriano (Els), uno dei più importanti gruppi dell'opposizione armata sostenuto da Ankara, è avanzato oggi in territorio siriano, passando dalla Turchia, e prendendo il controllo di almeno quattro villaggi (Keklice, Elvanye, Guguncuk e Kivircik) prima di entrare a Jarablus. Nell'avanzata,  in base a quanto riportato dall'agenzia Dogan, 46 jihadisti sarebbero rimasti uccisi. I 5 mila guerriglieri, entrati a Jarablus, sono tutti appartenenti a gruppi di opposizione al presidente Assad, tra cui le brigate Sultan Murat, Sukur al Jabr, e Feylek al Sham. Ankara spera di concludere il tutto "a breve", come ha assicurato il ministro dell'Interno, Efkan Ala.

"La Turchia è determinata a mantenere l'integrità territoriale della Siria", aveva garantito questa mattina il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando di un'operazione meramente 'difensiva'.

Quella di oggi è la prima incursione significativa da parte delle forze speciali turche in territorio siriano nella lotta contro lo Stato islamico. E inoltre, i jet turchi F16 sono entrati nello spazio aereo siriano per la prima volta da novembre, quando Ankara aveva abbattuto un aereo da guerra russo vicino al confine con la Siria. Il tutto con l'appoggio delle forze della coalizione a guida degli Stati Uniti che sperano così di far arretrare lo Stato islamico dalle sue posizioni nel nord del Paese per arrivare più facilmente a liberare la regione di Aleppo. A conferma di ciò, il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusgolu, ha scritto su Twitter che "l'offensiva a Jarablus velocizzerà la rimozione dell'Isis dalla regione di Aleppo".

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