La Cdu al 18%, contro il 23,2% delle elezioni nel 2011

Nuova batosta per la Cdu di Angela Merkel e il partito anti immigrati AfD entra nel decimo parlamento regionale della Germania. Sono questi i dati principali che emergono dalle elezioni di oggi a Berlino, stando ai primi risultati. I socialdemocratici della Spd perdono dei voti ma restano comunque la prima forza politica nel Land: con questi risultati è possibile che la Cdu esca dal governo e si formi un'amministrazione interamente di sinistra, magari tripartita, composta da Spd, Verdi e Die Linke. Attualmente la capitale ha un governo di coalizione a guida Spd, che governa però in coalizione con la Cdu come partner di minoranza.

I PRIMI RISULTATI: SPD PRIMO PARTITO MA IN CALO, BATOSTA CDU. Stando ai risultati diffusi dalla tv pubblica Ard alle 21, tre ore dopo la chiusura delle urne alle 18, la Cdu si ferma al 17,7%, la Spd arriva al 21,9% e Alternativa per la Germania (AfD) si attesta al 13,8%; inoltre Die Linke ottiene il 15,6% e i Verdi il 15,3%. Negli exit poll diffusi inizialmente dalla stessa emittente, invece, la Cdu era al 18% (contro il 23,2% delle ultime elezioni nel 2011), la Spd si attestava al 23% (contro il 28,3% delle precedenti regionali) e il partito anti immigrati Alternativa per la Germania (AfD) si attestava all'11,5%, superando dunque la soglia di sbarramento del 10% che era necessario superare per entrare nel Parlamento regionale.

PER CDU PEGGIOR RISULTATO DAL 1948, SECONDA BATOSTA DOPO MECLEMBURGO. Per la Cdu si tratta del livello di consensi più basso mai ottenuto dal 1948, come sottolinea la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Ed è la seconda batosta per il partito di Merkel dopo le elezioni regionali del 4 settembre in Meclemburgo-Pomerania anteriore, quando aveva subìto il sorpasso da parte di AfD. Oggi a Berlino la batosta è però ridimensionata rispetto al Meclemburgo, perché l'AfD ottiene comunque meno consensi rispetto alla Cdu.

VERSO ROTTURA GROSSE KOALITION A BERLINO. Con questi risultati si va verso una rottura della Grosse Koalition nel governo regionale berlinese: è infatti probabile che la Cdu, attualmente socio di minoranza del governo a guida Spd, non entri nel nuovo esecutivo. La formazione della nuova amministrazione spetterà al candidato socialdemocratico, Michael Müller; per la Cdu a sfidarlo era l'attuale responsabile dell'Interno della città-Land Frank Henkel. I socialdemocratici guidano tutti i governi regionali di Berlino dal 2001, quando fu eletto sindaco il carismatico Klaus Wowereit, il quale fino al suo ritiro nel 2014 ha stretto alleanze con Verdi, postcomunisti e alla fine Cdu.

PER AfD BUON RISULTATO IN VISTA DI ELEZIONI NAZIONALI 2017. Per l'AfD entrare nel decimo Parlamento regionale su 16 è una spinta non indifferente a circa un anno dalle elezioni generali, che si pensa si terranno il 17 o il 24 settembre del 2017. Alle elezioni federali del 2013 l'AfD fu a un passo dall'ingresso al Bundestag, cioè il Parlamento nazionale, dal quale restò fuori di poco perché ottenne qualche decimale in meno rispetto alla soglia di sbarramento del 5%. Allora faceva dell'euroscetticismo il suo cavallo di battaglia, mentre adesso ha modificato il suo messaggio in aperta xenofobia, attirando un altro tipo di voto di protesta.

IN SONDAGGI SU ELEZIONI NAZIONALI 2017 CDU IN VANTAGGIO. Nonostante le ultime batoste a livello regionale, tuttavia, i conservatori restano in vantaggio nei sondaggi condotti in vista delle elezioni federali. Un sondaggio diffuso questa settimana dall'istituto Forsa pronostica per il blocco conservatore un 32%, mentre per la Spd un 23% e prevede che la destra radicale di AfD diventerebbe la terza forza politica attestandosi al 13%. Questa rilevazione però, guardando i dati in prospettiva, colloca Merkel nel suo peggior momento dal 2012. Bisogna tuttavia ricordare che, solo un anno dopo questo consenso minimo, nelle elezioni generali del 2013, il blocco conservatore di Merkel ottenne la maggioranza assoluta. Ma va tenuto in considerazione anche che allora l'AfD non era la forza emergente che è adesso e che Merkel poteva contare sull'appoggio incondizionato della formazione bavarese Csu, cosa che ora non è scontata.

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