La risposta dell'Ambasciata: "Siamo uniti dal 17 marzo 1861"
Un questionario parso una schedatura su base etnica, che ha causato un putiferio diplomatico. E' successo in Gran Bretagna dove, a inizio anno scolastico, è stato inviato un modulo alle famiglie dei nuovi alunni per stabilire la provenienza etnica dei figli di immigrati e per poter fornire, in teoria, ai bambini, ed eventualmente ai genitori, la necessaria assistenza linguistica nell’apprendimento dell’inglese. Nel questionario compaiono quattro sigle: 'Ita', ovvero italiano, 'Itaa', ovvero altri italiani ('Any other'), 'Itan' per dire 'Italian Napoletan' e 'Itas' che sta per 'Italian Sicilian' . Come dire: esistono diversi tipi di cittadini italiani, distenguendo tra l'altro dall'italiano 'doc' quello napoletano e siciliano. La scelta ha innescato lo sdegno di diversi connazionali e alcuni si sono rivolti all'Ambasciata per protestare.
La risposta dell'Ambasciata italiana a Londra è stata ironica: "Siamo uniti dal 17 marzo 1861". Si tratta di un nuovo episodio che fa discutere Oltremanica in un momento delicato per la Gran Bretagna, alle prese con la Brexit e con il governo di Londra che conferma prestiti e borse di studio anche il prossimo anno per gli studenti comunitari.
LE SCUSE. Il Foreign Office si scusa per i moduli scolastici britannici nei quali si distingue i napoletani e i siciliani da italiani provenienti dalle altre regioni. Lo conferma l'ambasciata italiana a Londra. L'ambasciatore Pasquale Terracciano ha ricevuto una telefonata che preannuncia una messaggio formale di scuse e la variazione dei moduli. Nei giorni scorsi, infatti, Terracciano aveva protestato dopo diverse segnalazioni ricevute di alcuni genitori che per iscrivere i propri figli a scuola dovevano specificare l'etnia in base a quattro sigle: 'Ita' ovvero italiano, 'Itaa' per indicare 'altri italiani', 'Itan' intendendo Italian Neapoletan e 'Itas' ovvero Italian Sicilian.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata