Tra gaffe e foto senza veli, tutto quello che c'è da sapere sulla nuova first lady

Dalle passerelle alla Casa Bianca. E' la parabola ascendente di Melania Trump, all'anagrafe Melanija Knavs. E' lei la prossima first lady degli Stati Uniti: bellezza statuaria e look impeccabile, da fare invidia ad una attrice di Hollywood. Sfumata l'occasione di 'affittare' la Casa Bianca a un first gentleman, con la mancata elezione di Hillary Clinton con Bill al suo fianco, il mondo dovrà accontentarsi ancora una volta di vedere una donna accanto al presidente. La sua immagine, però, è ben diversa da quella delle ultime first lady. Intanto, è la prima volta che una 'terza moglie' arriva a frequentare i saloni della residenza più famosa del mondo. Prima di Donald Trump, l'unico divorziato e risposato a diventare presidente era stato Ronald Reagan, che però era solo alle seconde nozze. Inoltre, Melania sarà la prima first lady in assoluto ad avere posato nuda per un servizio fotografico. Lei e Donald si sono conosciuti nel 1996 a New York, si sono sposati nel 2005 in Florida e nel 2006 sono diventati genitori di Barron William.

EX MODELLA PRESTATA ALLA POLITICA. Melania Trump, classe 1970, nasce in Slovenia, a Sevnica, e inizia la sua carriera di modella a soli 16 anni. A 18 firma un contratto con un'agenzia di Milano e, anche per esigenze di lavoro, impara cinque lingue, oltre allo sloveno di nascita: italiano, inglese, francese, tedesco e serbo. Si iscrive all'università, alla facoltà di architettura, ma ben presto la carriera sulle passerelle prende il sopravvento tanto da portarla a trasferirsi a New York nel 1996. Appare sulle copertine dei magazine più ambite del mondo, fra cui Vanity Fair, Vogue e Harper's Bazaar. Ed è proprio nella Grande Mela, nel '96, alla Fashion Week, che avviene l'incontro più fortunato della sua vita: Melania conosce Donald Trump, in quel periodo sposato con Marla Maples, da cui divorzierà solo tre anni dopo. I due però da quel giorno sono inseparabili e pare che la parola 'litigio' non esista nelle loro vite.

LE CONTROVERSIE SULLA CITTADINANZA. Melania Trump è nata in Slovenia ed è naturalizzata americana. Ma nei mesi scorsi su di lei si è scatenata una bufera sulla questione del permesso di soggiorno. Non semplice gossip, ma vicenda centrale vista l'importanza nella campagna elettorale del marito del nodo immigrazione. Il sito 'politico.com' ha lanciato la bomba: Melania nel 1995 posò per un servizio fotografico negli Stati Uniti senza avere i requisiti legali per lavorare nel Paese. La moglie del tycoon ha risposto affermando con decisione di non essere mai entrata illegalmente negli Usa e di avere sempre rinnovato il visto: questo, però, non le avrebbe comunque permesso di lavorare in America. Melania ha rimandato le accuse al mittente, affermando di essere entrata negli Usa per la prima volta nel 1996. La questione non è stata del tutto chiarita, e di certo rimane un neo nella campagna elettorale di Trump che ha fatto della lotta all'immigrazione illegale il suo fiore all'occhiello.

MELANIA IN CAMPAGNA ELETTORALE. La futura first lady ha cercato di mantenere il più possibile un basso profilo nei mesi di campagna elettorale del marito, comparendo sullo sfondo nella maggior parte dei casi. E, visti i risultati e le critiche ricevute quando è scesa in campo, potrebbe essere stato un bene. Il vespaio è calato su Melania a luglio, durante la Convention repubblicana di Cleveland, in Ohio. La Trump fu accusata di plagio: il suo discorso era terribilmente simile al quello pronunciato da Michelle Obama alla Convention democratica del 2008. A prendersene la responsabilità fu un'impiegata della Trump Organization, azienda di proprietà del candidato repubblicano Donald Trump. La donna si scusò per l'episodio.

Secondo ingresso nella campagna elettorale del marito, quando Trump è stato travolto dalle polemiche per il video di un suo controverso discorso sulle donne e per le accuse di molestie sessuali da oltre dieci ragazze. In un'intervista alla Cnn, Melania si era detta "sorpresa" e aveva definito quelle parole "inaccettabili", ma poi aveva difeso Donald definendo le sue dichiarazioni sessiste delle semplici "chiacchiere tra maschi" e aveva detto di avere accettato le sue scuse.

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