Usa 2016, Intelligence: Putin ordinò influenzare voto pro Trump

Secondo il rapporto, il governo russo aveva l'obiettivo di minare fiducia in Clinton

Le agenzie di intelligence statunitensi affermano, in un dossier declassificato reso pubblico oggi, che il presidente russo Vladimir Putin ordinò di influenzare le elezione presidenziali statunitensi con attacchi informatici, perché aveva una "chiara" preferenza per il repubblicano Donald Trump, poi eletto. "Riteniamo che il presidente russo, Vladimir Puntin, abbia ordinato una campagna d'influenza sulle elezioni", afferma il rapporto di 25 pagine, redatto dalle principali agenzie di intelligence del Paese, Federal Bureau of Investigation (Fbi), Central Intelligence Agency (Cia) e National Security Agency (Nsa).

"Gli obiettivi della Russia erano minare la fiducia pubblica nel processo democratico statunitense, denigrare la segretaria Clinton (la candidata democratica, Hillary Clinton, ndr) e danneggiare la sua eleggibilità e potenziale presidenza. Affermiamo inoltre che Putin e il governo russo avessero sviluppato una chiara preferenza per il presidente eletto Trump", si legge nel documento. Le conclusioni dei servizi d'intelligence contrastano con le affermazioni fatte da Trump, che ha respinto le rilevazioni secondo cui il risultato del voto dell'8 novembre sia stato influenzato dagli attacchi hacker.

Dopo aver ricevuto il dossier e aver incontrato i vertici dei servizi d'intelligence, Trump ha assicurato che sebbene vari Paesi tentino di attaccare gli Usa "non c'è stato alcun effetto sul risultato delle elezioni, incluso il fatto che non ci sono state alterazioni nelle macchine di votazione". In un'intervista al New York Times, ha anche parlato di "caccia alle streghe" politica, attribuendola ai suoi avversari che "sono usciti molto male dalle elezioni" e "sono molto in imbarazzo".

Tuttavia, le agenzie d'intelligence concludono con diversi gradi di sicurezza che Putin e il governo russo abbiano "aspirato a sostenere le possibilità del presidente eletto Trump, quando possibile, screditando la segretaria Clinton e contrastando pubblicamente lei a favore di lui". Cia ed Fbi dicono di avere "molta fiducia" in questa affermazione, mentre la certezza dell'Nsa viene definita "moderata", secondo il dossier.

Nell'insieme, il rapporto conferma ciò che le agenzie avevano già annunciato a ottobre, quando divulgarono le loro prime conclusioni. E riafferma ciò che hanno affermato giovedì i capi di capi dei principali servizi d'intelligence in un'udienza alla commissione dei Servizi armati del Senato. Il Cremlino ha negato il suo coinvolgimenti negli attacchi informatici, mentre il presidente Barack Obama ha deciso la settimana scorsa di imporre alla Russia dure sanzioni diplomatiche ed economiche, tra cui l'espulsione di 35 diplomatici russi per la loro presunta implicazione negli attacchi hacker.