Fermati una seconda donna e un 26enne malese. Nessuna indiscrezione dall'autopsia
Nuovi arresti per l'omicidio di Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, morto lunedì in Malesia dopo un sospetto avvelenamento nell'aeroporto di Kuala Lumpur. La polizia malese ha confermato oggi l'arresto di una seconda donna, identificata come Siti Aishah, di nazionalità indonesiana e nata l'11 febbraio del 1992, e di un uomo malese di 26 anni, fermato nella città di Ampang. La donna era sola durante l'arresto, che è avvenuto nelle prime ore del mattino, e compariva nelle registrazioni delle telecamere di sicurezza all'aeroporto di Kuala Lumpur.
Ieri era stata arrestata un'altra donna, con documenti vietnamiti sui quali risultava il nome di Doan Thi Huong, nata il 31 maggio 1998 a Nam Dinh, in Vietnam; anche lei compariva sui nastri registrati dalle telecamere di sicurezza dell'aeroporto e, secondo quanto riporta il quotidiano The Star, quando è stata fermata stava provando a rientrare in Vietnam. Sempre secondo The Star le autorità stanno cercando altre quattro persone.
L'uomo nordcoreano ucciso, stando ai documenti di viaggio che portava con sé, è stato identificato dalle autorità malesi come Kim Chol, nato a Pyongyang a giugno del 1970; ma secondo il governo sudcoreano sarebbe appunto Kim Jong-nam, il fratellastro di Kim Jong-un. La vittima, 45 anni, è morta durante il trasferimento in un ospedale di Putrajaya, capitale amministrativa della Malesia, dopo l'aggressione subìta prima di imbarcarsi su un aereo diretto a Macao, da dove era arrivato il 6 febbraio. La salma si trova da ieri nell'ospedale generale di Kuala Lumpur, dove i medici legali hanno provveduto a identificazione e autopsia, ma ancora non è filtrata alcuna informazione.
Kim Jong-nam, 45 anni, un tempo considerato principale erede di Kim Jong-il, ma poi caduto in disgrazia negli ultimi anni e per questo, uscito dal Paese, viveva tra Hong Kong, Macao e Pechino, forse proprio sotto protezione cinese, senza ricoprire alcun incarico ufficiale. L'uomo, che studiò nove anni in una scuola internazionale di Ginevra, perse definitivamente i favori del padre quando nel 2001 venne arrestato in un aeroporto di Tokyo con un passaporto dominicano falso che, si dice, voleva utilizzare per entrare in Giappone e visitare Disneyland, con il figlio di quattro anni e la moglie.
Figlio del matrimonio tra il dittatore e la sua prima concubina, l'attrice Song Hye-rim, ha attratto negli anni l'attenzione con le sue critiche al regime nordcoreano e al sistema di successione, espresse in più occasioni attraverso le dichiarazioni rilasciate alla televisione nipponica e la corrispondenza con il giornalista giapponese del Tokyo Shimbun Yoji Gomi, autore del libro 'My Father, Kim Jong Il, and I' ('Mio padre, Kim Jong Il, ed io', uscito nel 2012).
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