Gli indigeni sono abituati a remare nei fiumi dell'Amazzonia

Rio de Janeiro (Brasile), 9 apr. (LaPresse/EFE) – Il Brasile fornirà canoe e kayak professionali agli indios abituati a remare nei fiumi dell'Amazzonia, con l'obiettivo di far emergere talenti in grado di contribuire al medagliere carioca ai giochi olimpici del 2024. "Gli indios già usano la canoa e, tra l'altro, sono molto competitivi", spiega all'agenzia spagnola Efe il presidente della Federazione brasiliana di Canottaggio, Joao Tomasini Schwertner, aggiungendo che il progetto, realizzato in collaborazione col ministero del Turismo e dello Sport, punta anche a "sottrarre le popolazioni indigene dalla loro condizione di invisibilità".

Che la partecipazione a gare di alto livello sia un antico sogno per gli indios lo conferma Kanato Yawalapiti, capo del villaggio Palushayu nell'Alto Xingu. "Tutte le volte che andiamo a una competizione vediamo rappresentanti di diverse etnie in gara, ma nessun indio. Per questo lottiamo per dare visibilità ai nostri atleti", spiega il cacicco, "nello Xingu nasciamo remando, quello di cui abbiamo bisogno è imparare la tecnica necessaria a competere". Proprio la regione dell'Amazzonia tagliata dal fiume Xingu, dove si concentrano diverse riserve, sarà la prima a ricevere le imbarcazioni. La Federazione invierà inoltre professionisti che formeranno i futuri tecnici all'interno degli stessi villaggi. "Vogliamo creare le condizioni perché gli indios imparino le tecniche del canottaggio, si possano qualificare e si allenino tra loro", conferma Schwertner.

L'iniziativa non rappresenta, in realtà, una novità assoluta. La Federazione di Tiro con l'arco dello stato dell'Amazzonia lavora già dall'anno scorso su un progetto analogo, promuovendo la disciplina tra le comunità della foresta amazzonica che utilizzano l'arco per la caccia e la pesca. Attraverso un lavoro di selezione nei villaggi sono stati scelti otto atleti che si allenano regolarmente in un centro sportivo di Manaus. "Cambiano solo il peso e il mirino che ho sull'arco", assicura Nelson Moraes, il quattordicenne di etnia Kambemba vincitore del settimo campionato campionato giovanile brasiliano, disputato lo scorso anno a Maricß, a una cinquantina di chilometri da Rio de Janeiro. E' lui il primo medagliato tra i talenti scoperti attraverso i programmi di scouting nei villaggi della foresta. Quattro di loro, durante una sessione di allenamento svoltasi proprio a Maricß, si sono già trovati a lavorare sotto la guida del tecnico della nazionale brasiliana, l'italiano Renzo Ruele.

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