"Sto bene, non mi è stato torto un capello"
"Da stasera entrerò in sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti". Così il giornalista, regista e blogger Gabriele del Grande, uno degli autori del film documentario 'Io sto con la sposa', parlando oggi al telefono dalla Turchia, dove domenica 9 aprile è stato fermato dalle autorità turche al confine con la Siria, nella regione di Hatay.
"Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato". Queste, riporta la pagina Facebook di 'Io sto con la sposa', sono le parole della prima telefonata concessagli. "Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano – ha raccontato Del Grande -. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo".
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