L'Isis rivendica l'attentato. Responsabile identificato ma si cercano i complici. Emesso un mandato di arresto per un secondo aggressore

Attacco sugli Champs Elysees a Parigi. Ieri sera un uomo è sceso da una Audi 80 e ha aperto il fuoco su agenti di polizia a colpi di kalasnjikov. Uno è muore, altri due sono rimasti feriti gravemente, ma sono fuori pericolo. L'attentatore viene ucciso e poco dopo la sparatoria viene rivendicata dall'Isis. L'uomo è stato identificato, ma il suo nome non sarà rivelato finchè gli investigatori non determineranno se abbia avuto dei complici. 

"Siamo convinti che tutte le piste sono di ordine terroristico. La procura antiterrorismo ha aperto una inchiesta, che sarà condotta per consocere i moventi e le eventuali complicità", ha detto il presidente francese Francois Hollande, nel corso di un punto stampa di fronte all'Eliseo. "Mi rivolgo – ha detto guardando le telecamere – ai cittadini: sono protetti, devono esserlo e lo saranno". E rivolge un pensiero alla polizia: "Tutti dobbiamo capire – spiega – che le forze dell'ordine sono esposte e che il sostegno della nazione è totale. Deve essere fatto di tutto perché questi poliziotti, gendarmi e militari possano esercitare la propria missione, ovviamente nel rispetto delle regole".

Sono in corso perquisizioni nell'abitazione del killer deceduto. Le autorità hanno invitato i cittadini a evitare l'area. La zona è sorvolata da un elicottero.

Decine di auto della polizia sono ferme ai piedi dell'Arco di trionfo. "Posso confermare il decesso di un nostro collega, che si occupava del traffico. I nostri pensieri vanno a lui e alla sua famiglia", ha detto Yvan Assioma, segretario regionale Paris D'alliance a una tv francese ripresa in diretta da RaiNews24.
 

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