Sono i primi bambini canonizzati non martiri della storia della Chiesa

Papa Francesco ha pronunciato a Fatima la formula di canonizzazione per Francesco e Giacinta Marto, due dei tre pastorelli che ebbero le apparizioni della Vergine cento anni fa. Sono i primi bambini santi non martiri della storia della Chiesa. Da oggi sono santi. Nati ad Aljustrel, a meno di due anni di intervallo l'uno dall'altro, muoiono poco tempo dopo le apparizioni, nel 1919 e nel 1920, così come raccontarono che la Vergine aveva annunciato il 13 giugno del 1917, a un mese dalla prima visione: "Giacinta e Francesco li porto fra poco, ma tu Lucia resti qui ancora per qualche tempo". La Chiesa Cattolica riconobbe, per la prima volta nella sua storia di 2000 anni, l'"eroicità delle virtù e la maturità della fede di bambini non martiri", per decreto di Giovanni Paolo II, il 13 maggio del 1989, che ha aperto un precedente al riconoscimento di santità dei due pastorelli.

FRANCESCO MARTO – Francesco Marto, iconograficamente rappresentato con cappello in testa e gilet corto, bastone da pastore e sacco per la merenda a collo, nacque l'11 giugno del 1908 e venne battezzato il 20 giugno nella Chiesa Parrocchiale di Fatima. Ad appena 8 anni d'età, iniziò, assieme alla sorella Giacinta, a pascolare il gregge dei genitori nella zona della Cova da Iria, luogo in cui, assieme alla cugina Lucia, avverranno le Apparizioni, durante le quali poteva solamente vedere, senza ascoltare né parlare. Si racconta che abbia vissuto intensamente la preghiera contemplativa e che trascorresse ore in preghiera di fronte al sacrario, nella Chiesa Parrocchiale. Il 18 ottobre del 1918, poco più di un anno dopo l'ultima Apparizione, Francesco si ammala, vittima di un'epidemia che afflisse il Paese, conosciuta come "influenza spagnola" che in poco tempo causò la morte di decine di migliaia di persone. Il 2 aprile dell'anno successivo, si confessa e riceve la comunione per l'ultima volta "con una grande lucidezza e pietà", come scrive il parroco di Fatima nel Libro dei Morti, registrando la sua morte, il 4 aprile, aggiungendo: "E confermò che aveva visto una Signora nella Cova da Iria e Valinhos". Venne sepolto presso il cimitero di Fatima, dal quale i suoi resti vennero riesumati, il 17 febbraio del 1952, e traslati nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, il 13 marzo del 1952.

GIACINTA MARTO – Giacinta Marto ebbe una vita ancora più breve di quella di suo fratello Francesco. Nata il 5 marzo del 1910, non raggiunge i 10 anni d'età quando muore a Lisbona, ugualmente vittima di pneumonica, il 20 febbraio del 1920, lontano dalla famiglia. Nelle Apparizioni Giacinta vedeva e sentiva, ma non poteva comunicare. Secondo la cugina Lucia, Giacinta si affliggeva per la sofferenza dei peccatori che comprenderà nella visione dell'Inferno (apparizione del 13 luglio del 1917). Giacinta disse di aver avuto varie apparizioni della Vergine durante la sua malattia, a casa, nella Chiesa di Fatima, nell'ospizio in cui si trovava a Lisbona prima di essere ospedalizzata e successivamente portata nell'ospedale D. Stefania. Come il fratello, si ammala di polmonite ad ottobre del 1918, venendo ricoverata per la prima volta presso l'ospedale di Vila Nova de Ourém, il dal 1 luglio al 31 agosto 1919, dopo la morte di Francesco. Nell'anno successivo, anno della sua morte, viene nuovamente ricoverata, presso     l'ospedale S. Stefania, a Lisbona, il 2 febbraio. Venne operata ma morì il 20 febbraio "con la maggiore delle serenità, senza alcun lamento", con l'insistente richiesta di ricevere la comunione, poiché, sosteneva, sarebbe morta a breve, secondo quanto scritto nel rapporto del medico, Eurico Lisboa. Il suo corpo venne portato a Vila Nova de Ourém, nel quale cimitero venne sepolto, il 24 febbraio, nella tomba dei baroni di Alvaißzere. Il 30 aprile del 1951 i suoi resti vennero identificati e traslati presso la cappella laterale sinistra della Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, l'1 maggio successivo.

IL PERCORSO DI CANONIZZAZIONE – Esattamente un anno dopo, il 30 aprile del 1952, il vescovo di Leiria, D. José Alves Correia da Silva, aprì i due processi diocesani sulla fama di santità e sulle virtù dei due fratelli. La fase diocesana del processo di Giacinta viene chiusa il 2 giugno del 1979, costando di 77 sedute e 27 testimoni, e quella di Francesco, un mese dopo, l'1 agosto, con 63 sedute e 25 testimoni. Dieci anni dopo, il 13 maggio del 1989, Giovanni Paolo II decreta l'eroicità delle virtù di Francesco e Giacinta e i due pastorelli iniziano ad essere considerati venerabili. A partire da adesso, i due processi saranno uniti in un unico. Il passo successivo nel processo di beatificazione di Francesco e di Giacinta avviene dieci anni dopo, il 28 giugno del 1999, quando Papa Giovanni Paolo II promulga il decreto sul miracolo della cura di Emilia Santos, ottenuto per intercessione dei due pastorelli, aprendo il cammino alla beatificazione, la cui celebrazione avvenne, a Fatima, l'anno successivo, il 13 maggio. La beatificazione era stata preparata per aver luogo a Roma ma, per volontà del Papa polacco, la celebrazione venne trasferita a Fatima, dove Giovanni Paolo II beatifica Francesco e Giacinta Marto, presentandoli alla Chiesa e al mondo come "due fiammelle che Dio ha acceso per illuminare l'umanità nelle sue ore buie e inquiete". Il decreto pontificio concede che i venerabili Francesco e Giacinta passino ed esser considerati beati, con festa liturgica il 20 febbraio. Suor Lucia, che visse fino al 2005, fu presente alla celebrazione di beatificazione dei cugini e fu allora che incontrò il Papa per l'ultima volta.

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