Pyongyang sfida ancora una volta la comunità internazionale e mette alla prova il nuovo governo della Corea del Sud

La Corea del Nord ha compiuto un nuovo test di un missile balistico, sfidando la comunità internazionale e mettendo alla prova il nuovo governo della Corea del Sud, dove martedì 9 maggio è stato eletto presidente Moon Jae-in, favorevole al dialogo con Pyongyang. Moon, parlando davanti al Consiglio nazionale di sicurezza ha segnalato che un dialogo con Pyongyang "sarebbe possibile solo se la Corea del Nord cambiasse il suo atteggiamento".

Il nuovo lancio, da parte del regime guidato da Kim Jong-Un, giunge in un periodo di insistenti appelli della comunità internazionale, Cina compresa, a fermare i programmi nucleari e missilistici, soprattutto in considerazione della crescente tensione con gli Stati Uniti guidati dal presidente Donald Trump. 

E sull'ultimo lancio si è espressa l'ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni unite, Nikki Haley, parlando al programma 'This Week' sulla Abc. Secondo Haley, deriva dallo "stato di paranoia" del leader Kim Jong Un a seguito delle recenti elezioni in Corea del Sud. "Non è il modo di sedersi a dialogare con il presidente". "Finché lui (Kim, ndr.) non rispetterà le nostre condizioni, non ci siederemo con lui", ha aggiunto Haley. Il 1° maggio Trump, in un'intervista a Bloomberg, si era detto disposto a riunirsi con il leader nordcoreano Kim Jong-un purché con le giuste circostanze, ma il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, quella stessa sera, aveva frenato dicendo che al momento non c'erano le condizioni perché quell'incontro avesse luogo. Inoltre ieri una diplomatica nordcoreana di alto livello, cioè la direttrice generale affari Usa del ministero degli Esteri della Corea del Nord, Choe Son Hui, ha detto che Pyongyang sarebbe disposta a dialogare con Washington "sotto le condizioni appropriate".
 

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