Ma, secondo il Cremlino, l'intesa è irrealizzabile senza la partecipazione degli Stati Uniti
"Cina e Unione europea sono d'accordo sulla necessità di soluzioni internazionali. In nessun ambito questo è più importante che nella leadership della transizione globale alle energie pulite e nell'applicazione completa dell'accordo sul clima di Parigi". È quanto ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, parlando al XII summit Ue-Cina a Bruxelles all'indomani dell'annuncio del presidente Usa Donald Trump, che ieri ha ufficializzato il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi.
Juncker ha aggiunto che la leadership congiunta di Bruxelles e Pechino fornirà a imprese, investitori e ricercatori "la certezza" di cui hanno bisogno per costruire un'economia a basse emissioni di carbonio, e ha ribadito che non c'è marcia indietro dagli accordi.
L'intesa, tuttavia, è irrealizzabile senza la partecipazione degli Stati Uniti. Ad affermarlo un assistente del Cremlino, Andrei Belousov, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Ria. La Russia ha firmato il patto ma non l'ha ancora ratificato. Ieri la stessa Ria aveva riferito che il vice premier Arkady Dvorkovich aveva detto che Mosca non avrebbe cambiato la sua decisione di unirsi all'accordo, nonostante il ritiro degli Usa.
L'ADDIO DI TRUMP. "Per mantenere il mio impegno solenne di proteggere i cittadini americani, gli Usa si ritireranno dall'accordo sul clima di Parigi ma cominceranno dei negoziati" per ottenere delle condizioni giuste per gli Stati Uniti. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ieri ha annuciato la sua attesa decisione. Ma il no è arrivato immediatamente da una dichiarazione congiunta di Italia, Francia e Germania, diffusa poco dopo il termine dell'intervento: i tre Paesi europei affermano di credere fermamente che l'accordo di Parigi non possa essere rinegoziato.
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