Il presidente della Commissione europea boccia la proposta sulle tutele per i cittadini Ue

"E' un primo passo, ma non è sufficiente". Così il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, arrivando al Consiglio europeo, a proposito della proposta di Theresa May di ieri sulle tutele per i cittadini Ue nell'ambito della Brexit. 

Ieri la premier britannica ha assicurato ai leader dell'Unione europea che a ogni cittadino dell'Ue che vive in Gran Bretagna da cinque anni sarà dato lo status di 'Ue settled'. Il nuovo status di immigrazione garantirà il diritto di soggiorno nel Regno Unito e ottenere assistenza sanitaria, istruzione e altri vantaggi dopo la Brexit. Ma non è chiaro quale sia la data di scadenza. May ha chiarito che le proposte saranno adottate solo se gli stessi diritti saranno concessi ai cittadini britannici che vivono in altri Stati dell'Ue.

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Il piano è stato presentato da May in occasione del vertice del Consiglio europeo a Bruxelles. Coloro che arriveranno dopo la data di scadenza ma prima della data di Brexit, nel marzo 2019, avranno un "periodo di grazia" – previsto per due anni – per regolarizzare il loro status di immigrazione. Theresa May ha assicurato ai leader dell'UE che il Regno Unito non vuole che nessuno dei cittadini Ue attualmente residenti debbano lasciare il Regno Unito, né tantomeno vuole dividere le famiglie.

LUNEDI' LA PROPOSTA DI MAY. La premier britannica, Theresa May, lunedì presenterà "in forma scritta e per esteso le proposte" relative ai diritti dei cittadini dell'Unione europea che vivono nel Regno Unito. Lo ha annunciato lei stessa, parlando in conferenza stampa al termine della due giorni di Consiglio europeo a Bruxelles, aggiungendo che spera in un accordo il più presto possibile. "Dopo l'inizio dei negoziati sulla Brexit ho voluto presentare rassicurazioni sul fatto che tuteleremo i cittadini europei che vivono nel Regno Unito", ha detto May. 

 "Quei cittadini che vivono nel nostro Paese potranno rimanere, non vogliamo separare le famiglie ma vogliamo che continuino a vivere la loro vita come facevano prima", ha proseguito la premier britannica. Poi ha concluso: "Nel Regno Unito vivono tre milioni di cittadini europei e vogliamo la stessa certezza per i più di un milione di cittadini britannici che che vivono nell'Ue".
 

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