Il ministro Davis: "Non saranno persone di seconda classe"
Il governo della premier britannica Theresa May presenta oggi in Parlamento un progetto di legge per regolare la situazione dei cittadini comunitari, dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Secondo le attese, May o il ministro per la Brexit David Davis esporranno intorno alle 15.30 il documento alla Camera dei comuni, spiegando in dettaglio i diritti previsti per gli espatriati di Stati dell'Ue quando il Paese sarà uscito dal blocco comunitario, dal 29 marzo 2019. Davis, in dichiarazioni a Bbc, ha negato che gli europei residenti nel Regno Unito saranno cittadini di seconda classe: "Avranno gli stessi diritti di residenza, impiego, salute, benessere e pensioni, quasi equivalenti ai diritti dei britannici. L'unico che non avranno sarà il diritto di voto".
Davis ha aggiunto che il governo di Londra tenterà di negoziare con Bruxelles per mantenere l'attuale tessera sanitaria europea che permette ai cittadini dell'Ue di ricevere cure mediche nel territorio europeo. Circa 3,2 milioni di comunitari che vivono nel Regno Unito sperano di ottenere più dettagli sul loro futuro dalle dichiarazioni di oggi, dopo che la proposta presentata il 23 giugno da May al Consiglio europeo è stata ritenuta vaga e insufficiente.
Sia l'opposizione politica britannica, sia le associazioni di cittadini, hanno criticato la premier per non aver fornito maggiori garanzie agli europei e di voler usare i cittadini comunitari come "moneta di scambio". Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, aveva valutato le proposte della premier conservatrice "al di sotto delle aspettative", pur affermando che le avrebbe studiate nel dettaglio. Venerdì scorso, May ha garantito davanti ai leader europei che i cittadini dell'Ue che risiedono "in modo legale" nel Regno Unito non saranno espulsi con la Brexit. Nelle sue intenzioni, chi sia residente da più di cinque anni nel Paese avrà diritto alla residenza permanente, e chi arriverà prima del 'divorzio' potrà scegliere di regolarizzare la sua situazione.
Alcuni esperti di immigrazione del Regno Unito hanno sottolineato che sarà centrale il modo in cui il governo definirà il significato di risiedere "in modo legale" nel Paese, poiché le condizioni di residenza si sono irrigidite negli ultimi anni (ad esempio, può essere richiesto che la persona abbia un lavoro e sia economicamente autosufficiente). Secondo alcuni osservatori, questo potrebbe essere un ostacolo per i cittadini europei che abbiano lavori precari o con contratti su base oraria, o per i molti adulti con salari bassi che sono costretti a vivere in appartamenti condivisi. Inoltre, esistono incognite sui diritti delle coppie non sposate in cui uno dei due non risponda ai requisiti, così come su quelli di altri familiari, o sullo statuto dei residenti che si spostino per lavoro in altre nazioni.
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