Scontri con morti e feriti per la decisione di Trump di riconoscere la città capitale di Israele. Lacrimogeni contro manifestanti in Libano

"Gerusalemme è la capitale di Israele, è così da 3mila anni" e "prima i palestinesi accetteranno questa realtà, prima potremo avanzare verso la pace". Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, resta fermo nella sua posizione mentre nei territori palestinesi e nei Paesi a maggioranza musulmana di tutto il mondo continuano le proteste contro la decisione del presidente Usa, Donald Trump, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.

Parlando a Parigi, dove ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron alla vigilia della riunione dei ministri degli Esteri Ue alla quale parteciperà a Bruxelles, Netanyahu viene però invitato da Macron a fare un gesto verso la pace, aprendo ai palestinesi per esempio con il congelamento della costruzione degli insediamenti israeliani. Intanto per domani il presidente egiziano, Abdel-Fattah al-Sisi, ha invitato al Cairo per colloqui il presidente palestinese Mahmoud Abbas.

MACRON: MOSSA TRUMP È UN PERICOLO PER LA PACE. A fianco di Macron, Netanyahu dice più volte "give peace a chance", ma chiarisce appunto che per avanzare verso la pace i palestinesi devono accettare che Gerusalemme è capitale di Israele. Macron, dal canto suo, esprime una posizione molto diversa: "disapprovazione" per la decisione di Trump, che reputa "contraria al diritto internazionale" e "un pericolo per la pace". E chiede a Netanyahu di fare "gesti incoraggianti nei confronti dei palestinesi", come "congelare" la costruzione degli insediamenti israeliani per dare un'opportunità alla pace: così, riprendendo il "give peace a chance" pronunciato poco prima da Netanyahu, replica con un "give it a chance".

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