Francesco ha ricevuto una lettera che racconta la lotta per ritrovare i detenuti scomparsi
"Nelle sue mani ripongo la speranza di incontrare i nostri detenuti desaparecidos". Hector Martìn Rossel è il presidente dei familiari delle vittime della repressione di Augusto Pinochet in Cile negli anni '70. Aveva 17 anni quando suo fratello Jorge, 19, fu sequestrato e ucciso lo stesso giorno a Iquique.
Era il 28 settembre del 1973, pochi giorni dopo il golpe. Papa Francesco lo incontra nel santuario Nuestra Senora de Lourdes a Iquique, come aveva programmato, e riceve da lui una lettera a nome dei familiari dei desaparecidos. Rossel dice a Bergoglio di essere grato alla chiesa cilena per il grande lavoro di promozione e difesa dei diritti umani
Sono rimaste nei cuori dei cileni le omelie del cardinale Sylva Hernandez, che fino alla fine si è battuto per il rispetto dei diritti umani. Nella lettera consegnata da Rossel i familiari raccontano al Papa la lotta quotidiana e instancabile per ritrovare i detenuti desaparecidos e gli chiedono di lanciare un appello alle forze armate e al governo del Cile per "collaborare in questa 'crociata umanitaria' che non ci permetterà di trovare la pace spirituale che tanto desideriamo".
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