E i democratici temono una crisi costituzionale
Il memo dei repubblicani della commissione intelligence della Camera Usa, di cui Donald Trump ha autorizzato la declassificazione, sostiene che l'Fbi, con il concorso del dipartimento della Giustizia, avviò a ottobre del 2016 l'intercettazione del consigliere Carter Page dello staff elettorale di Trump a partire da un dossier di intelligence che era stato realizzato dall'ex spia britannica Christopher Steele, ingaggiato da uno studio americano pagato dalla campagna di Hillary Clinton. Secondo i repubblicani, però, si configurò un abuso di potere perché l'Fbi non avrebbe indicato ai giudici che autorizzarono le intercettazioni che la campagna dei democratici aveva co-finanziato il dossier, né che Steele era personalmente ostile a Trump. Il 'memo Nunes', dal nome del presidente della commissione intelligence della Camera Devin Nunes, si scaglia in particolare contro l'ex numero due della Giustizia Bruce Ohr, e cita esplicitamente l'ex numero due dell'Fbi Andrew McCabe, che si è recentemente dimesso.
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