Sono scattati nella notte i bombardamenti americani in Siria. Gli Stati Uniti, assieme a Francia e Gran Bretagna e con il sostegno della Nato, hanno colpito obiettivi sensibili del regime di Assad: un centro di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio per armi chimiche a ovest di Homs e un importante posto di comando. "E non è ancora finita", hanno sottolineato dall'amministrazione Trump. "Il nostro obiettivo non è rovesciare Assad, ma dissuadere l'uso di armi chimiche", il commento della premier britannica Theresa May. "Non sono state usate basi italiane, non sia l'inizio di un'escalation", le parole invece del presidente del Consiglio Gentiloni. Evitate le basi russe, ma la reazione di Mosca è comunque durissima: "Queste azioni non rimarranno senza conseguenze", avverte il Cremlino. Putin ha chiesto una riunione urgente dell'Onu

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