Caos in tutto il Paese nel giorno delle elezioni regionali e locali. A Mosca migliaia in piazza al grido di 'Putin è un ladro'

Proteste in Russia nel giorno delle elezioni regionali e locali, tra cui quelle della città di Mosca. Mentre i cittadini si recano alle urne, infatti, l'opposizione è scesa in piazza contro la riforma delle pensioni. Secondo l'Ong per la difesa dei diritti umani, OVD-Info, la polizia russa ha arrestato almeno 839 partecipanti alle manifestazioni organizzate in tutto il Paese dopo l'appello dal carcere del leader dell'opposizione Alexey Navalny. Sempre secondo OVD-Info, i fermi sono avvenuti soprattutto a Ekaterinburg negli Urali e Omsk in Siberia.

A Mosca, dove si vota per l'elezione del sindaco, almeno 2mila persone si sono riunite sotto stretta sorveglianza della polizia in Pushkin square, in centro città, urlando lo slogan "Putin è un ladro". A San Pietroburgo circa un migliaio di persone sono scese in strada urlando "vergogna".
Navalny, che sta scontando una condanna di 30 giorni di carcere per aver organizzato una manifestazione a gennaio, ha esortato i suoi sostenitori a scendere in piazza in tutto il Paese. "Per 18 anni Putin e il suo governo si sono serviti del badget dilapidandolo per progetti senza senso. Ora non ci sono più soldi e sono arrivati a toccare le pensioni per sbarcare il lunario", ha fatto sapere lo staff di Navalny sui social. Decine di sostenitori sono stati arrestati nei giorni scorsi in vista delle manifestazioni. E sotto pressione di Mosca, la società americana Google ha rimosso ieri su YouTube tutti gli appelli a manifestare postati dalla squadra di Navalny: secondo le autorità russe avrebbero infatti violato il silenzio elettorale obbligatorio primo di un'elezione.

Il voto – Le elezioni, che riguardano governatori, consiglieri locali e altri responsabili delle diverse regioni, sono il primo test per il Cremlino dopo l'annuncio a giugno di una controversa riforma per aumentare l'età pensionabile, che ha ridotto la popolarità del presidente Vladimir Putin e portato nelle strade decine di migliaia di cittadini.

Il voto a Mosca, il più rappresentativo, dovrebbe vedere senza sorprese la rielezione del sindaco attuale, Serjey Sobyanin, forte del sostegno del Cremlino e del partito al potere, Russia Unita, e soprattutto della mancanza di un candidato di opposizione forte. In assenza di suspense, il vero indicatore del voto sarà l'affluenza: le autorità locali della capitale hanno addirittura aumentato le iniziative per esortare i residenti a recarsi alle urne, come giochi per bambini e stand gastronomici all'uscita dei seggi. E, per la prima volta, i moscoviti potranno anche votare dalla dacia, le famose case di campagna molto frequentate in questa stagione. Ciononostante, si prevede che l'affluenza non superi il 30%, secondo quanto riferito da un sondaggio dell'emittente pubblica VTsIOM. Alle 12 di oggi, a Mosca aveva votato l'8,17% degli aventi diritto.
Sostenuto fin dal 2010 dal Cremlino alla guida della megalopoli di oltre 12 milioni di abitanti, il sindaco Sobyanin, 60 anni, può vantarsi di aver cambiato in meglio il volto di Mosca, grazie a progetti costosi e giganteschi piani di urbanizzazione anche se, per gli oppositori, il proliferare di zone pedonali, l'apertura di stazioni metro o di un nuovo parco nel centro della città non sono altro che un contentino per quella classe media che, durante l'inverno 2011-2012, aveva manifestato contro il ritorno al Cremlino di Putin.

Durante le ultime elezioni amministrative a Mosca, cinque anni fa, Navalny aveva quasi portato Sobyanin al ballottaggio. Per evitare il ripetersi di un simile scenario, oggi solo i membri dell'opposizione 'tollerata', i comunisti e i nazionalisti, hanno potuto candidarsi. "Mosca è una città in cui almeno il 30% delle persone condivide le nostre idee. Ma c'è una totale assenza di un'opposizione reale", ha commentato l'ex deputato di minoranza Dmitri Goudkov, la cui candidatura è stata annullata insieme a quella del consigliere comunale Ilia Iachine, vicino all'oppositore ucciso Boris Nemtsov, o a quella del militante per i diritti degli omosessuali Anton Krassovski.

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