Accuse di "gravi violazioni dei valori europei". Salvini: "Non si processano popoli e governi eletti". Berlusconi e Forza Italia si schierano con il premier ungherese. L'Austria contro Orban
Si spacca la maggoranza di governo italiana sulla procedura contro l'Ungheria in base alla quale l'Unione Europea dovrebbe agire per prevenire "i rischi di grave violazione dei valori europei" da parte di Budapest e del governo sovranista di Viktor Orban. Da una parte Matteo Salvini che difende l'amico e il politico con il quale ha maggiore affinità in Europa e ritrova, per l'occasione, identità di vedute con Berlusconi e Forza Italia. Dall'altra l'M5S che, oggi ha annunciato il voto favorevole (il Parlamento Europeo si esprimerà domani pomeriggio) sulla procedura ex articolo 7 che prende le mosse dal "rapporto Sargentini " (dal nome della relatrice, la deputata verde olandese Judith Sargentini).
I pentastellati continuano a denunciare "l'Europa delle ipocrisie" e mettono sullo stesso piano tutti i leader, da Macron allo stesso Orban, ma non possono esimersi da una presa di posizione sui fatti denunciati dal rapporto: "Alcuni dati di fatto sull'Ungheria non possono essere ignorati: diritti costituzionali messi a repentaglio, indipendenza della magistratura compromessa, diritti delle minoranze calpestati, corruzione endemica dell'amministrazione, conflitti di interessi di componenti del governo. Per questa ragione gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle voteranno a favore della relazione".La nota degli europarlamentari a 5 Stelle prosegue "Tuttavia, contestiamo l'ipocrisia dell'Unione europea che per agire aspetta che queste violazioni diventino gravi, sistematiche e reiterate piuttosto che prevenirle. Dov'era l'Europa quando il presidente del Consiglio italiano veniva indagato, processato e condannato? Nessuno muoveva un dito contro Berlusconi perché faceva comodo, eseguiva le politiche di Merkel e company svendendo tutti i giorni il nostro Paese! Dov'era l'Europa quando veniva approvata a colpi di maggioranza la vergognosa riforma costituzionale Renzi Boschi Verdini – fortunatamente poi bocciata dagli italiani nel referendum del 2016 – che ammazzava i diritti dei cittadini? La disaffezione dei cittadini aumenta e non sarà uno schiaffo al cattivo di turno a far cambiare idea ai cittadini", aggiungono.
Austria – Anche il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha fatto sapere che il suo partito voterà contro Orban – "Non ci sono compromessi sullo Stato di diritto. I valori fondamentali devono essere protetti". Matteo Salvini, invece, ha difeso l'ungherese, affermando che "l'europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti".
Forza Italia – Voterà come la Lega, quindi contro l'attivazione di eventuali sanzioni, anche Forza Italia. Nel corso di una "cordiale telefonata", Berlusconi ha infatti confermato la sua amicizia ad Orban e l'appoggio al partito del premier ungherese Fidesz, che fa parte del gruppo Ppe nel parlamento europeo.
Nel frattempo, durante la plenaria, Orban ha ribadito la linea dura di Budapest sull'immigrazione. "La nostra patria non sarà un paese di immigrazione. Non permetteremo che le forze pro-migrazioni ci minaccino e ci ricattino, calunniando l'Ungheria. Non cederemo al ricatto, difenderemo le nostre frontiere e continueremo a fermare l'immigrazione clandestina anche a costo di porci contro di voi", ha dichiarato.
Violazione dei valori Ue.- È la prima volta che il Parlamento si avvale del suo diritto si iniziativa su questa materia. La convalida dell'avvio della procedura del cosiddetto 'articolo 7' avviene attraverso regole ben precise: oltre alla maggioranza semplice dei voti (376) la risoluzione deve ottenere almeno i due terzi delle votazioni.
Un risultato tanto più difficile da ottenere dato che il principale gruppo politico in Parlamento, il partito popolare europeo, il Ppe (con 218 eurodeputati) comprende anche Fidesz, il partito di Orban (che a Strasburgo ha 12 rappresentanti), oltre alla formazione di Angela Merkel, la Cdu, al partito cristiano-sociale del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, a Forza Italia e ai Republicains francesi.
Gli eurodeputati sono chiamati a esprimersi su una risoluzione in cui si chiede al Consiglio degli Stati membri di "rilevare l'esistenza di un chiaro rischio di violazione grave da parte dell'Ungheria dei valori su cui si fonda l'Ue", nel quadro dell'articolo 7 del trattato Ue. Il rapporto dell'eurodeputato Judith Sargentini (Verdi) esprime le "preoccupazioni" del Parlamento sul "funzionamento del sistema costituzionale ed elettorale", "l'indipendenza della giustizia", "la corruzione e i conflitti di interesse" o varie libertà individuali come il diritto dei richiedenti asilo. "Abbiamo sempre sostento che si tratta di una caccia alle streghe", ha risposto Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, stilando una 'scheda informativa' di oltre 100 pagine.
Contro l'Ungheria, l'esecutivo europeo ha finora fatto ricorso a diverse procedure d'infrazione per esprimere la sua insoddisfazione sul non rispetto della legislazione Ue in materia di diritto d'asilo, sulla legge che rende perseguibile penalmente chi aiuta un migrante, sul finanziamento alle ong e sulla legge sull'istruzione superiore.
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